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Tutto mercato web news con De Marchi Youtube

Quattro chiacchiere con De Marchi in Live Streaming 

Stiamo lentamente tornando a vivere una vita fuori dalle nostre mura domestiche, ognuno di noi con le proprie riflessioni e aspettative per un futuro da ricostruire.
Ci siamo fermati e abbiamo riscoperto passioni, attività, arti manuali, ma soprattutto ci siamo adattati ai nuovi strumenti di “socializzazione digitale” e grazie alle dirette live sui social, ai webinar e ai nuovi – sempre più diffusi – format video online, abbiamo incontrato tanti vecchi amici, compagni di vita, e di progetti professionali.
 
Il nostro Presidente, Marco Antonio De Marchi, nelle ultime settimane è stato invitato a partecipare a numerosi dibattiti e momenti di condivisione e di dialogo con altri protagonisti del calcio nazionale ed internazionale, giornalisti e anche tanti giovanissimi amici che si trovano in ospedale a Bologna.
 
Vogliamo ricominciare con questi video collettivi, romperemo il silenzio con la forza delle parole e divulgheremo speranza e sane emozioni a tutti coloro che ci seguono e supportano da tanti anni.
 
Abbiamo selezionato per voi alcuni live streaming video con Marco, che sono disponibili sul web. Questi contenuti potrebbero ispirarvi, o semplicemente farvi compagnia in questa nuova fase di vita.


Vi aspettiamo per la prossima intervista del Presidente di We Love Football, in diretta Live su Facebook SABATO 23 MAGGIO alle ore 17:00, all’interno del Format di TuttoSportTaranto.com : Segui la diretta qui.

Che le vostre giornate siano serene. Buona visione!
 
il calcio scozzese con De Marchi

 

 

 

 

 



IL CALCIO SCOZZESE

Una simpatica video intervista di De Marchi sul canale Youtube del gruppo “Il Calcio Scozzese” Guarda qui

 

Morello Football School Live

 

 

 

 

 

 

 

 

 

MORELLO FOOTBALL SCHOOL LIVE

 
Format Live su Facebook martedì 12 Maggio ore 21.00.
Gli ospiti della serata sono due ex calciatori della indimenticabile cavalcata verso la promozione in serie A del Bologna 95′-96′, nonchè compagni di squadra e grandi amici di Dario Morello.
Il calcio è fatto di emozioni…vivile con noi! Guarda qui.
 

Tutto mercato web news con De Marchi Youtube

 

 

 

 

 

 

 

TUTTO MERCATO WEB SU YOUTUBE

In collegamento nel format TMW News: “L’insegnamento della Bundesliga. Il Milan e la Coppa Campioni di 26 anni fa”. Guarda la puntata completa su Youtube qui.

 

Bimbo Tu Live con De Marchi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

VIDEO MESSAGGIO BIMBOTU

 
Marco mostra alcune foto storiche e racconta aneddoti del suo passato calcistico per Bimbo Tu Live, online da martedì 12 maggio ore 16:00 su Facebook. Il Format è nato in seguito all’emergenza Coronavirus per continuare a stare accanto ai bambini malati (ma anche a tutte le famiglie) portando nelle loro case le attività ludico ricreative e di intrattenimento che i volontari di Bimbo Tu portavano tutti i giorni nei reparti pediatrici dell’ospedale Bellaria, fino a prima che scoppiasse l’emergenza sanitaria.
Lo scopo è continuare a stargli accanto e ad essere un punto di riferimento per loro anche in questo momento di lontananza forzata.
C’è anche una raccolta fondi per acquistare macchinari e dispositivi per i reparti Covid del Bellaria. Guarda qui
 
 
🎬 Guarda i nostri video sul canale Youtube ufficiale We Love Football Channel, e segui il nostro blog.
 
 
ETICA – MENTE CALCIO 
Vivi il tuo sogno, #liveyourdream.
 

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BimboTu A Tu per Tu con...Marco De Marchi

BimboTu A Tu per Tu con…Marco De Marchi

 
In questo periodo di distanziamento sociale il nostro pensiero è stato vicino anche a quei piccoli pazienti dell’ospedale Bellaria di Bologna, che hanno vissuto le complicazioni dovute al Coronavirus nella loro – già difficile – lotta quotidiana contro la malattia.
 
Marco ha voluto portare un pò della sua “storia” e nostalgia con la sua personalissima favola moderna nel mondo del calcio.
In questo video messaggio De Marchi mostra alcune foto storiche e racconta aneddoti del suo passato calcistico all’interno del Format quotidiano Bimbo Tu Live, online da martedì 12 maggio ore 16:00 su Facebook.
Il Format video di Bimbo Tu è nato in seguito all’emergenza Coronavirus per continuare a stare accanto ai bambini malati (ma anche a tutte le famiglie) portando nelle loro case le attività ludico ricreative e di intrattenimento che i volontari di Bimbo Tu portavano tutti i giorni nei reparti pediatrici dell’ospedale Bellaria, fino a prima che scoppiasse l’emergenza sanitaria.
Lo scopo è continuare a stargli accanto e ad essere un punto di riferimento per loro anche in questo momento di lontananza forzata.

C’è anche una raccolta fondi per acquistare macchinari e dispositivi per i reparti Covid del Bellaria. Guarda qui
 

https://www.facebook.com/bimbotuonlus/videos/236645057604476/

 

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le-regole-della-fase2-del-calcio

Le regole della Fase 2 del calcio

È iniziata la Fase 2 anche per il calcio. Questo primo semaforo verde non significa che verrà dato anche il via libera agli allenamenti collettivi o alla ripresa del campionato di serie A, ma intanto questo lunedi anche il mondo del calcio entra nella fase 2, superando le resistenze del ministro Spadafora e di quanti nell’esecutivo erano contrari alla ripartenza.
E così il governo, per evitare di di essere preso in contropiede dalle ordinanze delle Regioni (che avevano dato l’ok agli allenamenti individuali anche per gli sport di squadra) ha dato il via libera alla ripresa degli allenamenti per le squadre di serie A.

Si riparte, dunque, ma in ordine sparso. Da oggi i centri sportivi dei 20 club possono tornare a ospitare le sedute individuali di calciatori finora costretti a sudare unicamente in casa, o al massimo in giardino o in garage.

Il Sassuolo è la prima squadra a riprendere gli allenamenti: i calciatori corrono da soli in campo. Sono però soltanto 8 le società che al momento hanno fissato una data per la ripartenza. Brescia, Cagliari, Fiorentina, Genoa, Lecce, Milan, Napoli, Sampdoria, Spal, Torino, Udinese e Verona non lo hanno ancora fatto: c’è chi deciderà a breve, c’è chi per iniziare aspetta un protocollo definitivo. E intanto dice ai propri giocatori di continuare ad allenarsi a casa, seguendo magari le videoistruzioni impartite via Zoom dai preparatori atletici.

I neroverdi emiliani hanno la facoltà e non l’obbligo di tornare a lavorare al Mapei Center senza però utilizzare spogliatoi, uffici e palestre e con l’appoggio non dello staff tecnico ma solo di un presidio sanitario di emergenza. Nel rispetto delle norme di distanziamento sociale, dal lunedì al venerdì sosterranno sedute individuali utilizzando tre campi. Presenti sei atleti all’ora, a disposizione di ciascuno una metà del campo. Arrivo in auto private e poi, a fine seduta, ritorno a casa per la doccia.

Stesse norme, più o meno, per le altre «ripresine». Domani, martedì 5, sono previsti i ritorni dell’Atalanta, del Bologna, dell’Inter e della Juventus che sta però ancora attendendo il rientro di nove suoi stranieri, poi costretti a due settimane di isolamento. Mercoledì toccherà a Lazio e Parma, giovedì alla Roma. Il tutto attendendo che proprio mercoledì la Merkel si esprima definitivamente sul via libera alle partite della Bundesliga. Una decisione che inevitabilmente peserà molto sul destino della Serie A.

Tutto può ancora succedere. Nel governo, come nell’opinione pubblica, i dubbi sono tanti. Una parte, guidata soprattuto dal ministro dello Sport, spinge per imitare la Francia, cioè staccare la spina a ogni ripartenza. Ma c’è anche una componente più morbida, soprattuto una parte del Pd, che invece spinge per una linea meno rigida. Chiudere il calcio, dicono, vuol dire dare una mazzata anche ad altri sport meno ricchi che però fruiscono del gettito fiscale versato dal pallone allo Stato.
Insomma, tutto s’intreccia: sicurezza, enormi interessi economici e funzione sociale del calcio in paese psicologicamente stremato.

E NEL RESTO D’EUROPA?

Anche all’estero si va in ordine sparso. In Germania, più orientata a una ripartenza, mentre si discute sul da farsi tre giocatori del Colonia sono stati trovati postivi al virus. In Inghilterra la Premier League sta cercando di concentrarsi sulla scelta degli stadi, in modo che siano lontani dai centri abitati e vicini ai ritiri delle squadre. A fine mese ripartiranno invece i campionati di Portogallo, Polonia e Danimarca.


Colpisce, soprattutto in Italia, l’assordante silenzio dei maggiori interessati: i giocatori. A parte qualche voce isolata, come quella di Damiano Tomasi, presidente dell’Associazione calciatori (poco propenso a una ripartenza) i big non si pronunciano, quasi in campo ci dovesse andare qualcun altro. E dire che molti di loro (Dybala è il caso più noto) sono stati colpiti dal virus.
Parlano di tutto, si fanno fotografare mentre giocano col cane o scherzano sui social, ma sulla cosa più importante, tacciono. 

Noi di We Love Football abbiamo riassunto in questo video grafico le modalità di rientro della Fase 2 del calcio per i Club che iniziano in queste ore, buona visione:

 

https://www.instagram.com/p/B_xLLOWHnD6/

 

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Gazzoni-Baggio

Caro Presidente Gazzoni Frascara

 

CARO PRESIDENTE GAZZONI FRASCARA

La notizia arriva nella chat.
Quella chat in cui, di solito, ci piace ricordare momenti passati con allegria e spensieratezza.
Quella chat che appartiene ad una pagina di storia a tinte rossoblu.
La mano che scrive la terribile notizia è quella del Mister… Ulivieri.
Di solito la sua mano riporta aneddoti simpatici, esilaranti, divertenti… ma questa volta no,purtroppo no…
A leggere quel messaggio ho fatto fatica. L’ho riletto una volta, due volte, tre volte…. forse perché speravo di essermi sbagliato.
In quel preciso istante il tempo, il mio tempo, si è fermato ed ho chiuso gli occhi, entrando in un mondo che appartiene solo a me, privato, profondo ed intimo, nel quale pochissimi possono accedere. Ed è così che i miei sentimenti hanno percorso il viaggio tra cuore e testa, come dei trenini elettrici impazziti che ruotavano intorno al mio corpo in un altalenarsi di emozioni e di ricordi.
Oggi è il momento di aprire una finestrella di questo mio mondo, a tratti introverso ed ermetico per ciò che riguarda la mia sfera personale, e far fuoriuscire ciò che provo di fronte a questa tristissima notizia.
Sarà il racconto del primo mattone sul quale il Grande Presidente costruì un Grande Bologna meritandosi gli incredibili successi di una straordinaria cavalcata vittoriosa.
Era il lontano 1993 quando, appena vinta la Coppa UEFA con la Juventus, mi arrivò, in piena estate, una telefonata inaspettata, ma allo stesso tempo piacevole dell’Avvocato Luca Cordero di Montezemolo: “Sai Marco, ti devo parlare di una cosa che credo possa essere molto importante per te e per il Bologna, che come sai è sprofondato in Serie C… mi dica Avvocato – dissi io, molto incuriosito -… Un mio Carissimo Amico, il Dottor Gazzoni Frascara, ha appena comprato il BolognaFc rilevandolo dal fallimento ed ha un Progetto serio ed ambizioso per tornare il prima possibile in serie A e avrebbe piacere di fare due chiacchiere con te…”
Lusingato, sorpreso ed anche un po’ imbarazzato gli diedi subito la mia disponibilità, e così iniziò la mia storia con un Grande Presidente.
Subito mi colpì la sua classe, il suo stile, il suo “silenzioso” Carisma. Cominciarono gli incontri, nella sua azienda, insieme al suo braccio destro, il Sig. Soverini, per capire come fare ad unire in quel momento due Mondi così distanti ma allo stesso tempo così vicini (Mondo Juventus in Serie A e Mondo Bologna in Serie C). Ricordo bene i miei 26 anni, quelli di un ragazzo pieno di entusiasmo. Ricordo quale fosse stato il mio passato a Bologna qualche anno prima nonchè il mio presente professionale in quel momento. Ma, per la prima volta, provavo a guardare in faccia il mio Futuro. La scintilla scoppiò quando il Presidente mi fece capire quanto potessi essere importante per Lui e per la Città in quel momento, investendomi così di una grande responsabilità e, di fatto, consegnandomi il timone della squadra dicendomi: “Caro De Marchi, ho bisogno di un Capitano, vero e determinato”. Questa cosa mi folgorò!
I miei occhi si incrociarono coi suoi e da lì partimmo per un’incredibile e fantastica avventura con un solo ed unico obiettivo: la Serie A!
Fu un viaggio pazzesco con un’escalation di passaggi, poche volte deludenti e tantissimi invece straordinari.
Ricordo inoltre con immenso affetto le nostre telefonate durante i primi due anni nei quali sembrava quasi impossibile arrivare alla meta.
La sua umiltà nel voler conoscere un mondo, quello del calcio, assai complicato. La sua vicinanza alla squadra, sempre ed in ogni istante ed il suo modo fine ed educato nel trasmettere quei valori che ormai sono quasi spariti del tutto mi avevano completamente abbagliato… e poi… e poi… e poi…
Caro Presidente, sarebbero ancora tantissimi gli episodi da raccontare e chissà forse lo farò più avanti o forse li conserverò nel mio cuore, così come le lacrime che, in questo momento mi stanno solcando il viso e non mi permettono di continuare a scrivere oltre. Ogni lacrima ha dentro di se immagini indistruttibili che vivranno nel tempo.
Il nostro presente è il frutto del nostro passato. Gli eventi mi spingono ad un costante confronto con quest’ultimo ed il ricordo che porterò sempre con me, sarà quello di aver incontrato nel mio cammino, una persona davvero Speciale.

Caro Presidente, i bolognesi la ricorderanno in eterno ed io con loro, come Colui che ha lasciato una traccia indelebile in tutti i nostri cuori.

Grazie, Grazie davvero Presidente.


Il Suo Capitano
#DEMA5

110 anni del Bologna

 

 

 

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il calcio ai tempi del Coronavirus

Il calcio ai tempi del Coronavirus

In tempi di pandemia mondiale da Covid-19 tutto è sospeso, destinato a cambiare, anche il calcio.

La scorsa settimana lo sport ha deciso in modo unanime di fermarsi, mentre questa settimana sarà quella delle riunioni per capire se e come ripartire. Tutto, ovviamente, subordinato allo sviluppo dell’emergenza. 

Sul web abbiamo visto e letto di tutto, dalle polemiche sui tamponi fatti ai calciatori alle video challenge lanciate sui social network dai calciatori rinchiusi nelle proprie abitazioni. Noi di We Love Football vogliamo dare spazio solo alle azioni positive, costruttive, a tutte le notizie che ci danno una speranza nell’animo umano e nella forza di ricominciare dopo questa quarantena, per questo vi raccontiamo qualche fatto vero di questi giorni.

Leo Messi in questo periodo di assoluta delicatezza in Europa e non solo, è sceso in campo in prima persona per dare una mano contro il COVID-19. Secondo quanto riporta AS.com, la Pulce ha donato un milione di euro, l’ammontare di tre giorni di stipendio, che saranno suddivisi fra l’ospedale Clinic de Barcelona e un’altra struttura in Argentina.

Cristiano Ronaldo, insieme al suo procuratore, Jorge Mendes, ha deciso di affiancare chi è in prima linea contro il coronavirus e ha effettuato una donazione del valore di un milione di euro a beneficio di due strutture ospedaliere di Lisbona e Porto. Grazie al contributo verranno realizzate due unità di terapia intensiva all’Ospedale di Santa Maria, a Lisbona, per un totale di 20 lette, dieci per unità.

Anche Romelu Lukaku ha dato il suo contributo per contrastare il Coronavirus. “L’Italia è un Paese incredibile, che ha fatto tante cose buone per me e la mia famiglia. Per questo io voglio aiutare questo Paese e fare una donazione di 100mila euro all’ospedale di San Raffaele“, ha spiegato il centravanti nerazzurro nel suo accorato messaggio.

L’attaccante belga dell’Inter ha aderito alla campagna del club, #TogetherAsATeam: lo stesso Daniele Rugani, primo calciatore italiano a risultare positivo al Coronavirus, ha effettuato una donazione. Il suo esempio è stato seguito da Leonardo Bonucci e la moglie Martina Maccari, che hanno versato 120mila euro.

Non mancano nemmeno iniziative trasversali, come quella dei tifosi della Lazio che hanno coinvolto il difensore del Milan Alessio Romagnoli per raccogliere fondi per l’ospedale di Civitavecchia.

I club di Serie A valutano il da farsi per affrontare la crisi economica legata all’emergenza Coronavirus. In particolare, tra le idee vi è quella di ridurre gli stipendi dei calciatori del 25%. Da concordare con il singolo tesserato.

Il presidente della Figc Gabriele Gravina ha parlato sulla possibile data di recupero del campionato di Serie A:

Una data oltre la quale è impossibile portare a termine la stagione? Dipende. L’Italia ha maggiore difficoltà nel recupero perché abbiamo 13 gare da recuperare e probabilmente si dovrà inserire le partite delle competizioni internazionali. Parlare di date non ha alcun senso. Dobbiamo essere consapevoli e coscienti che per definire il nostro campionato ci servono 45-60 giorni. Se ci vengono concessi il mese di luglio e quello di agosto, così come si sta orientando la Uefa e tutte le federzioni, potrebbe quello il periodo di riferimento. Al di là di come andrà a finire, ne parliamo perché è giusto farlo, ma dobbiamo concentrarci innanzitutto sul fatto che a partire dal campionato 20/21, il calcio possa ricominciare con entusiasmo e una nuova filosofia

Queste le ultimissime notizie ed aggiornamenti sul mondo del calcio:

L’attenzione di tutto il sistema calcistico internazionale è focalizzata su un solo tema: trovare il modo di concludere i tornei sospesi a causa dell’emergenza sanitaria in atto. A tal proposito è stata fissata oggi una nuova riunione fra UEFA, ECA e le varie leghe europee per trovare una soluzione che consenta il raggiungimento di tale obiettivo. La ripresa è considerata da praticamente tutti i club di Serie A una necessità anche finanziaria poiché, come riporta lo studio de La Gazzetta dello Sport, l’indebitamento complessivo delle 209 società della massima serie si attesta sui 2,5 miliardi di euro. Di questi circa 1,5 sono debiti nei confronti delle banche e degli istituti di factoring dai quali le società hanno già ottenuto (e quindi speso) gli anticipi di quei proventi televisivi che oggi sono a rischio proprio a causa dell’emergenza. Ecco perché, con un indebitamento così elevato, non riprendere il campionato rischierebbe di portare all’implosione del sistema.

Il presidente del CONI Giovanni Malagò, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera dove ha parlato anche della reazione del calcio italiano alla crisi per il Coronavirus: “Ho contatti frequenti con Gravina che ringrazio per gli aggiornamenti costanti. La Serie A è un mondo a parte, che ha situazioni economiche diverse da tutte le altre realtà. Giocherà la propria partita e io non posso far altro che rispettarla. Chiudere subito la stagione? Il calcio deve fare i conti con il virus. L’agenda la detta il Governo e al momento non ci sono certezze“.

Si terrà in giornata una riunione tra Lega di A, sindacato calciatori, allenatori e le altre leghe del calcio italiano, per valutare il futuro del nostro pallone. Sul tavolo il documento presentato alla FIGC e recepito con soddisfazione da Gravina che sarà girato al Ministro Spadafora. Saranno discusse tematiche come il taglio agli stipendi, le ipotesi per la ripresa delle attività e le altre tematiche legate al futuro del movimento calcio.

Non ci resta che aspettare a casa e organizzarci al meglio per la ripresa.

 

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Torneo We Love Football annullato

Torneo We Love Football 2020 rinviato

 

Gent.mi tutti,

in qualità di Presidente dell’Associazione di Promozione Sociale “ Amici di We Love Football” nonché ideatore del medesimo Torneo Internazionale di calcio maschile e femminile, sono a comunicarvi, seppur con immenso rammarico ed in totale sintonia con il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, che la Manifestazione organizzata a Bologna dall’8 al 13 aprile 2020


SARÀ RINVIATA A DATA DA DESTINARSI


A fronte di questo momento delicatissimo, tutte le manifestazioni e gli eventi Culturali e Sportivi sono stati annullati per il bene di tutta la comunità.


E’ stata una scelta veramente sofferta ma dettata soprattutto dal buonsenso.


Dopo aver analizzato attentamente tutte le criticità riguardo a questo momento complicato che ha “paralizzato” il Mondo intero, ho ritenuto indispensabile fermare temporaneamente il prosieguo dell’organizzazione che da mesi sta lavorando per rendere l’esperienza di tutti voi, come sempre, indimenticabile.


Ho ritenuto che non ci fossero alternative visto che per noi la cosa più importante è e rimane da sempre la tutela delle persone coinvolte a maggior ragione se si tratta di minorenni.


Il Presidente Bonaccini, in stretta collaborazione con il Governo Italiano, sta lavorando ininterrottamente per arginare nel migliore dei modi il fenomeno Corona-virus, facendo un lavoro straordinario del quale siamo davvero molto orgogliosi e che ci aggiornerà su quelle che saranno le misure cautelari da ottemperare nel prossimo futuro.


Tutti uniti e compatti, e soprattutto seguendo le precauzioni del caso, sono sicuro che al più presto potremo finalmente tornare alla vita normale.


In questi giorni ho avuto modo, con alcuni di voi, di condividere quanto accade, e sono lusingato nell’aver constatato il vostro grande spirito di collaborazione.


Al più presto, insieme a tutta la mia squadra, avrò modo di lavorare e pianificare il prossimo futuro tenendo conto della grande famiglia che siamo diventati in questi bellissimi 5 anni. We Love Football è anche questo. Una grande famiglia.


Che tutto possa risolversi al più presto per voi e per i vostri cari, e per tutte le persone in difficoltà che necessitano di un aiuto concreto. Per ora ci fermiamo e meditiamo.


Con affetto


Marco Antonio De Marchi
Presidente A.P.S. Amici di We Love Football

 

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Il Never give up di Schouten e la vita che può cambiare in un secondo

Il Never give up di Schouten e la vita che può cambiare in un secondo

Non riuscivo a camminare nemmeno con i miei amici per strada. Avevo 19 anni e sul più bello ho temuto di non poter più giocare a calcio.

Jerdy Schouten, centrocampista del Bologna Fc 1909, ha raccontato una toccante storia a “La Gazzetta dello Sport“: fu molto vicino a smettere con il calcio.

Il centrocampista olandese ha vissuto una vita non facile e ora sta rinascendo con i felsinei. Eletto giocatore del mese di gennaio dal Bologna, Schouten ha raccontato i momenti difficili vissuti.

Da piccolo venne bocciato tre volte ai provini con lo Sparta Rotterdam, poi quel problema fisico alle gambe: 

«Dopo quei problemi a tibia a polpaccio, il resto è una sciocchezza. Ho avuto paura di dover smettere, ho cercato risposte in sei ospedali diversi. E giravo, con l’appoggio della mia famiglia e degli amici. Faticavo anche ad andare a fare due passi con loro in città. Una tortura. Avevo 19 anni e sul più bello ho temuto di non poter più giocare a calcio. Poi il problema è stato scoperto, fra tibia e polpaccio: ho subìto due operazioni e sono stato fermo quasi un anno. Ero all’Ado e dalle giovanili dovevo passare alla prima squadra. Una botta. Andavo a far fisioterapia anche da solo, volevo riprendermi tutto. Ce l’ho fatta. Da allora la paura non so più cosa sia»

 

Il Never give up di Schouten e la vita che può cambiare in un secondo

 

Jerdy Schouten è un ragazzo allegro e sorridente, sa giocare bene e ha una vita da raccontare. Tecnico, solido, deciso, sguardo verticale: regista. E con un nome nato così: “Di Jordy ce ne erano già troppi, così i miei genitori hanno cambiato la vocale…”. Il ragazzo sa distinguersi.

Nella sua carriera sportiva non ha fatto sempre il regista, anche l’ala sinistra, il centravanti e il dieci: e faceva una marea di gol. Poi, al Telstar, lo hanno messo davanti alla difesa. Dopo un po’ disse al tecnico che voleva tornare a fare il 10. Non fu ascoltato. “Vedrai che ti piacerà” disse. Aveva ragione. Ma ora vorrebbe fare più gol”.

Ha imparato molto guardando Fabregas, un modello. Ma da un po’ di tempo ammira molto Busquets. De Roon? Sì, c’è qualcosa di lui in Jerdy: il senso della posizione, il capire dove va la palla e la gestione.

Il nuovo calciatore del Bologna deve molto a Mihajlovic, afferma entusiasta che il mister gli sta insegnando il “Never give up” e che la vita può cambiare in un secondo. 

Pregi e difetti, calcistici e non?
“Nel calcio: la calma e il voler essere perfetto. Nella vita, l’allegria e la testardaggine”.

Della grande Olanda adorava Bergkamp.

Se non avesse fatto il calciatore sarebbe certamente diventato un consulente finanziario: in matematica era fortissimo.

Perché scelse il Bologna?

Mi cercavano altre squadre ma quando incontrai i dirigenti la prima volta mi dissero esattamente ciò che poi ho trovato e che avrei voluto. Il prossimo Europeo? Manca troppo poco… L’Europa col Bologna? Giochiamo bene e cerchiamo di vincerne il più possibile: di paura non ne abbiamo…”.

 

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Kobe Bryant, morta la leggenda dell’Nba che amava l’Italia

Kobe Bryant, morta la leggenda dell’Nba che amava l’Italia

“Non voglio essere ricordato come un grande giocatore. Gli anelli, i titoli, vanno e vengono. Voglio essere ricordato come uno che ha ispirato le prossime generazioni”

Basterebbero queste parole di Kobe Bryant per spiegare perché oggi tutta la stampa sportiva dovrebbe dedicare il giusto spazio da protagonista ad un atleta che ha lasciato il segno. 

Sarebbe il maltempo, la fitta nebbia che avvolgeva la zona, la causa più probabile dell’incidente in cui sono morti Kobe Bryant e altre 8 persone, compresa la figlia 13enne Gianna, secondo quanto fatto capire dallo sceriffo della contea di Los Angeles in una conferenza stampa nella serata californiana. Domenica mattina la visibilità era talmente bassa che la polizia di Los Angeles ha tenuto a terra i propri elicotteri. Quello della leggenda dei Lakers invece, partito alle 9:06 dall’aeroporto John Wayne di Orange County, si era alzato e si è schiantato poco più di 40’ dopo nella zona di Calabasas, a ovest di Los Angeles, dopo aver sorvolato la città.

L’elicottero di Kobe era diretto a Thousands Oaks, California, dove il Mamba avrebbe dovuto allenare una partita della squadra della figlia nella Mamba Cup un torneo con squadre maschili e femminili organizzato dalla sua Mamba Sports Academy, il progetto legato al basket della carriera post Nba del 41enne. È confermata la presenza a bordo dell’elicottero di John Altobelli, coach di baseball all’Orange Coast College, morto nello schianto insieme alla figlia Alyssa, 13enne compagna di squadra di Gianna Bryant, e la moglie Keri. Nell’incidente, oltre al pilota dell’elicottero che resta ancora senza nome, è morta anche Christina Mauser, assistant coach di Kobe nella squadra della figlia, come ha confermato il marito sui social network.

Alyssa Altobelli era una compagna di squadra di Gianna nell’accademia sportiva Mamba Academy, con sede a Thousand Oaks, dove era allenata dallo stesso Kobe. La famiglia Altobelli viaggiava regolarmente con i Bryant verso esercitazioni e partite, ha confermato Ron La Ruffa , vice allenatore dell’OCC . «Era una cosa che John faceva abitualmente, volando con Kobe per partecipare alle partite con sua figlia», ha detto Ron alla CNN. 

La struttura offre programmi per giovani e adulti, ed è stata fondata dallo stesso Kobe nel 2018. Sul sito Web, Mamba è descritta come una “struttura a cerchio completo progettata per aggiornare il modo in cui uomini, donne e giovani si avvicinano alle prestazioni umane, creando un ambiente multipiattaforma che attiva, educa e offre l’opportunità agli umani di liberare tutto il loro potenziale“. Kobe è stato un forte sostenitore della WNBA e delle giovani donne dello sport, proprio come Gianna e Alyssa.

KOBE E L’INFANZIA IN ITALIA

«Kobe amava l’Italia», ricorda Magic Johnson, una delle leggende dei Los Angeles Lakers in lacrime dopo la morte di Kobe Bryant.

Proprio in Italia Kobe era cresciuto,  tra il 1984 e il 1991: seguendo papà Joe, detto Jellybean, per i campi di basket, Rieti, Reggio Calabria, Pistoia, Reggio Emilia. I tifosi apprezzavano le prodezze sotto canestro del giocatore venuto da Filadelfia.

Kobe rimane immortale per la pallacanestro. Per noi italiani il lutto è maggiore, per noi emiliani lo è ancora di più per i reggiani non ne parliamo. Lo hanno visto crescere a Reggio, dove piccolino si divertiva nell’intervallo delle gare che interpretava suo papà Joe. 41 anni sono troppo pochi per tutti, per volare via. La gente comune innamorata dello sport ne ricorderà le straordinarie performance, uno che poteva vincerla da solo, Kobe. Ha vissuto a una velocità doppia, tripla, quadrupla rispetto a un comune mortale. Resterà per sempre l’immagine del suo largo sorriso, il suo uso dell’italiano in un film sulla sua straordinaria carriera (qualcosa che ci inorgogliva). 

Sono tanti gli sportivi italiani, molti calciatori, che ora gli dedicano un ricordo commosso.

«Tutto il mondo, non solo sportivo, si è fermato. Personalmente sono scioccato, ero con lui meno di un mese fa a vedere una partita di calcio femminile. C’è incredulità quando se ne vanno persone di questo calibro. Abbiamo ricordato la sua grandezza, anche con un impegno nel sociale rivolto al mondo femminile. Una persona che si è sempre basata sui fatti e non sulle parole», dice Alessandro del Piero in collegamento da Los Angeles. «Ricordo quando lo conobbi a 18 anni in Italia, un esempio per come interpretava il gioco e dava il meglio. Lui rappresenta qualcosa che va oltre quello che succede nei palazzetti. C’è molta tristezza».

«Onorato di averti conosciuto, Campione dentro e fuori dal campo! R.I.P», scrive Francesco Totti su Instagram postando una foto che lo ritrae con la stella dei Lakers.
E ancora: «Sei stato un esempio per la nostra generazione. Rip. Leggenda», scrive su Twitter Andrea Pirlo.

 

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Per chi ama lo sport, la scomparsa di Kobe #Bryant rappresenta una gravissima perdita. L’ex stella dei #Lakers è stata un esempio di etica del lavoro, resilienza e amore per il #basket.

Era un’icona, ma ha anche fatto tanto per Los Angeles. Metteva il cuore per aiutare gli homeless e si batteva per i diritti delle donne nel basket. Allenare sua figlia lo rendeva felicissimo.

Ci uniamo al dolore della famiglia, che piange anche la perdita della figlia Gianna #RIPMamba

Grazie di tutto campionissimo. Ti aspetta l’Olimpo.

Morto Kobe Bryant, la leggenda dell’Nba che amava l’Italia

 

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Tour da FICO Eataly World con gli Ambasciatori di Bologna

Tour da FICO Eataly World con gli Ambasciatori di Bologna

Mercoledì 22 gennaio sera FICO Eataly World, il più grande Parco Agroalimentare del mondo, è stato invaso da oltre 2000 persone

In questa serata speciale a Bologna eravamo davvero in tanti a spasso per gli stand di FICO, ad ampliare la conoscenza di una location ricca di eccellenze del territorio. Potete vedere qui il video report.

Come già sapete, il nostro Presidente De Marchi Marco Antonio è stato eletto Ambassador della città di Bologna da  Bologna Convention Bureau. Il titolo di Ambasciatore di Bologna è stato conferito a Marco Antonio De Marchi per aver organizzato We Love Football, evento di prestigio internazionale sul territorio cittadino, diventando così davvero “Ambasciatore” del territorio e contribuendo a migliorare la visibilità della destinazione ed il suo sviluppo culturale ed economico.
Dal 2016, infatti, lo staff del progetto We Love Football lavora in sinergia con Oblivion Production di Stefania Tschantret, per rendere la città di #Bologna capitale mondiale del calcio giovanile.
 
Negli ultimi due anni abbiamo utilizzato l’Arena di FICO come location per la festa di presentazione delle squadre partecipanti al Torneo internazionale di calcio giovanile under 15 We Love Football, ed effettivamente gli oltre 600 ospiti provenienti da tutto il mondo sono rimasti molto colpiti dal contesto in cui si trovavano. 

L’altra sera abbiamo avuto il piacere di partecipare alla prima iniziativa dedicata alla Comunità degli Ambasciatori di Bologna 2018 e 2019: il tour esclusivo di FICO Eataly World a cura dell’amministratore delegato Tiziana Primori, con degustazioni itineranti.

Oltre al piacevole tempo trascorso insieme, l’occasione è stata davvero importante per creare un circolo virtuoso tra gli Ambasciatori di Bologna, una sorta di network, con l’intento di condividere sempre di più possibilità ed occasioni locali.

Siamo felici di aver vissuto in prima persona un’eccellenza del nostro territorio, che ha al proprio interno anche spazi funzionali per eventi, da tenere in considerazione per eventuali prossime iniziative.

Tour da FICO Eataly World con gli Ambasciatori di Bologna

Tour da FICO Eataly World con gli Ambasciatori di Bologna

 

LA SERATA DELLE STAR MONTY E LUIS SAL

Come dicevamo, FICO Eataly World si è animato di migliaia di persone, accorse anche per ascoltare i consigli degli esperti di digital marketing più noti sul web.

Marco Montemagno e il suo “Lavorability Tour” hanno riempito l’Arena di FICO, con l’arrivo a sorpresa anche del famosissimo youtuber Luis Sal.

 

Montemagno Lavorability tour

 

Luis Sal e Montemagno Lavorability tour

 

Grazie a tutto lo staff di FICO Eataly World e di Bologna Welcome – Bologna Convention Bureau, per la splendida serata. A prestissimo!

 

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