Tag: Lieke Martens

La dieta estiva del calciatore

La corretta alimentazione è uno degli elementi fondamentali da non trascurare nel calcio giovanile per il futuro dei giovani calciatori. Cosa mangiare prima di una partita di calcio o prima di un allenamento? Quali sono gli accorgimenti da utilizzare per poter beneficiare al meglio delle proprietà alimentari di alcuni alimenti? Cosa prediligere e cosa invece evitare? Per uno sportivo l’alimentazione non è un dettaglio, ma un fattore fondamentale che non si può trascurare neanche durante le vacanze estive.

Scopriamo insieme cosa dovrebbe mangiare un calciatore. Con qualche esempio illustre.

Cosa deve mangiare un calciatore

La regola della dieta perfetta per un calciatore dice che esistono quattro sostanze fondamentali e ideali per una questione di energie e di nutrimento. Si parla delle proteine, dei carboidrati, dei grassi buoni e dei minerali e vitamine. Naturalmente questi andrebbero spalmati lungo l’arco della giornata, e la dieta dovrebbe essere programmata anche in base al periodo che l’atleta sta affrontando. In un momento delicato come la preparazione atletica, ad esempio, è importante affrontare una colazione ad hoc, e in questa non può mancare di certo la frutta fresca. La verdura, invece, può diventare la protagonista di ogni pasto. In questo senso vanno bene anche i centrifugati, perché consentono di unire entrambe.

Zero scuse: bisogna fare una buona spesa e mangiare bene. Tornando alla dieta, altri alimenti essenziali sono la pasta e la carne magra, da consumare rispettivamente a pranzo e a cena. Bene anche l’olio di oliva come condimento per l’insalata, insieme al pesce. Infine, si consiglia di mangiare 2 o 3 ore prima della partita, per la corretta digestione.

festa in giardino

Alcune regole di alimentazione corretta

  • Mangiare un po’ di tutto e variare l’alimentazione preferendo i prodotti stagionali che offre il territorio. E’ una regola che vale per tutti, ma soprattutto per chi pratica sport perché altrimenti la dieta risulta monotona
  • La prima colazione è importante per tutti, ma a maggior ragione per chi pratica dello sport. Occorre rifornirsi di carburante prima di partire.
  • Alimentazione pre partita: non correre mai a pancia piena! Vale la regola delle tre ore perché durante la digestione una notevole quantità di sangue affluisce all’intestino per assorbire ciò che noi abbiamo mangiato e quindi ne rimane poca per rifornire i muscoli e il cuore se devono sostenere lo sforzo di una corsa.
  • Usare con molta moderazione i condimenti di origine animale e preferire l’ olio d’ oliva extravergine consumato crudo sugli alimenti.
  • Il grasso dei pesci ha delle caratteristiche particolari e molto utili al nostro organismo per cui è bene mangiare pesce almeno 3 volte alla settimana.
  • Consumare regolarmente pane, pasta o riso anche integrali. Occorre soltanto non eccedere
  • L’attività muscolare migliora la capacità di utilizzare il glucosio: ricordiamoci di non condurre mai una vita sedentaria
  • Uno stile alimentare dissociato che faccia a meno della prima colazione provoca più frequentemente una carenza proteica.
  • I legumi possono sostituire la carne, ma non da soli perché mancano di alcuni amminoacidi essenziali; per completare le proteine dei legumi servono i cereali (pane, pasta, riso…)
  • Per raddoppiare o triplicare nell’organismo l’assorbimento di ferro ecco alcuni abbinamenti “vincenti”:
    1. bistecca con limone
    2. uova con insalata e pomodoro
    3. bresaola e kiwi
    4. spremuta d’arancia a fine pasto
  • I cibi light non saziano, fanno mangiare di più e sono meno buoni. Preferiamo quelli naturali, quelli che il nostro territorio ci offre nelle diverse stagioni dell’anno, quelli semplici e leggiamo sempre l’etichetta.
  • Lo zucchero naturale dà segnali di sazietà al cervello. I dolcificanti artificiali non lo sanno dare per cui preferiamo sempre il primo.
 

Cosa mangiano i calciatori più famosi

Il pensiero vola subito alla dieta di campioni stellari come Messi e Cristiano Ronaldo. Il numero 10 del Barcellona punta parecchio su frutta e verdura biologica, insieme all’olio di oliva e alla frutta secca: in pratica segue il cosiddetto “metodo Poser”, che esclude dalla dieta la carne, gli zuccheri raffinati, i latticini e il frumento. Il pallone d’oro CR7, invece, è un vero e proprio maniaco dei regimi alimentari controllati, come testimoniato fra l’altro dal suo fisico e dalle sue prestazioni. Sei pasti al giorno per Ronaldo, distanziati di poche ore, in una dieta che include alimenti come le uova, i latticini, il prosciutto, i cereali, il pane (tostato), la pasta integrale, il pesce e il pollo. Anche in questo caso, zero zuccheri.

Cosa non mangia Cristiano Ronaldo?

Eliminare l’alcol e per quanto possibile gli zuccheri, e poi abbondare in frutta e fibre, oltre ovviamente a integratori di vario tipo sono ala base di un regime alimentare che forse non funzionerebbe per tutti, ma che ogni sportivo professionista farebbe bene a conoscere. E a mettere in pratica, insieme a una buona dose di esercizio fisico e allenamento.

Dieta non significa – e non deve significare – privazione. L’importante è non improvvisare, né affidarsi a non professionisti nel gestire un piano da 3000 calorie come quello del portoghese ex Manchester United ed ex Real Madrid. Che dimostra un’età biologica di dieci anni più giovane di quella reale…

La colazione salata

Da sempre sentiamo ripetere che una buona colazione è il segreto di una buona alimentazione, e CR7 non fa eccezione, con una particolarità: la sua è una colazione salata a base di toast integrali e prosciutto, formaggi magri, uova e spremute (delle quali è particolarmente ghiotto). Ma è solo il primo dei sei piccoli pasti che si concede ogni giorno per tenere attivo il suo metabolismo, facendo una maniacale attenzione a che siano principalmente a base di proteine magre, cereali e fibre, vitamine e sali minerali.

Qualche eccezione e tanta scelta, per non perdere il gusto di mangiare

A pranzo carboidrati, ancora cereali integrali, verdure – al vapore o grigliate – o carne bianca magra quando non è giorno di partita. Mentre per cena vediamo affacciarsi del pesce tra tante insalate. Dall’adorato merluzzo con cipolle, patate e uova (il Bacalhau à Brás) alle varie orate, pesci spada e spigole (le sue preferenze). Un bicchiere di buon vino rosso di tanto in tanto o un pezzetto di cioccolato nero, tra le tante pietanze salutari e qualche piatto a base di riso o fagioli. Quel che è certo è che sulla sua tavola non troverete mai cibi preconfezionati! Per il resto, almeno due litri di acqua al giorno, pisolini di un’ora e mezzo (non va mai a letto prima di due ore dal pasto serale) e una delle speciali bevande isotoniche preparate con meno zuccheri che nelle marche commerciali per potenziare la resistenza e vitamina B12 per combattere la fatica.

L’estate è una buona stagione per cominciare a correggere le proprie abitudini alimentari e fare il pieno di frutta e verdura fresca, qual è il “food” che non manca mai sulla vostra tavola?

verdura-e-frutta-zenitale

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La rivoluzione del calcio femminile

È appena terminato il Mondiale femminile più seguito di sempre ed è il tempo delle riflessioni e dei bilanci per il calcio delle “quote rosa”.

Otto edizioni, quattro vittorie delle americane, che continuano a dare una lezione al calcio femminile mondiale. Non c’è storia con le americane, in questo mondiale non hanno perso mezza partita. Le hanno vinte tutte. Hanno dominato anche l’Olanda, senza se e ma.

Questa FIFA Women’s World Cup France 2019 ha acceso l’entusiasmo verso il calcio femminile, di cui la maggior parte degli italiani non sapeva niente, così sempre più persone hanno iniziato a conoscere qualche giocatrice, ma poco altro di un mondo troppo sconosciuto, di “nicchia”.  Siamo ancora all’anno zero in Italia rispetto ai Paesi del Nord Europa e dell’America. Il calcio è il calcio, ma tra quello maschile e femminile le differenze ci sono, sono evidenti, a partire dalle discriminazioni, dai diritti negati. In Italia il calcio femminile rientra nel mondo dei dilettanti.

Sono due tipi di calcio diversi, anche se le regole sono le stesse, per ovvie ragioni, fisiche, tecniche, come per tutti gli sport. Ma ora il momento è quello propizio, l’attenzione c’è ed è giusto dare una svolta a questo movimento. Si deve dare la possibilità alle bambine, alle ragazze di poter praticare questo sport, senza pregiudizi. E’ una questione culturale e di civiltà.

Va incentivato. Tutte le società calcistiche dovrebbero dotarsi di una scuola di calcio femminile.  Altrimenti, poi, inutile piangere e lamentarsi. Ci troveremmo a dover contemplare sempre la superiorità delle altre nazionali. La nazionale femminile USA è la Nazionale dell’America, che porterà sulla maglia 4 stelle, quelle dei Mondiali vinti.
La nostra Nazionale femminile tra pochi giorni tornerà a vivere nel silenzio, i giornali non parleranno più delle ragazze mondiali. Sarebbe il caso di rivedere totalmente il sistema, di crescere insieme, di andare avanti, anche perché il calcio femminile come tutti gli sport può essere fonte di business, di mercato, di economia, di opportunità, oltre che di civiltà sportiva.

La stessa Barbara Bonansea, attaccante della Juventus Women, dopo aver disputato un Mondiale da protagonista, ha raccontato dei riferimenti che aveva da bambina:

Da piccola non avevo giocatrici in cui identificarmi. In camera avevo i poster di Ibrahimovic, Inzaghi e Del Piero. Poi ho scoperto Ronaldo, un’ispirazione per me. Magari oggi le ragazzine possono attaccare i poster di Gama, Girelli, Rosucci e perché no Bonansea. Sarebbe bello lo facessero anche i maschietti

Ogni anno We Love Football organizza un torneo femminile nazionale under 15:  guarda qui il video reportage su Youtube

 

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La grande famiglia rossoblu ha festeggiato alle 19:09 dal Nettuno

Arrivo in Piazza del Nettuno con largo anticipo, il collegamento è tra un’ora ma adoro gustarmi tutto ciò che viene “prima della tempesta”. Prendi confidenza con il luogo, con gli odori, con i rumori: nulla deve essere lasciato al caso. Poi inizi a pensare a cosa deve succedere, provi a prevedere gli intoppi, pensi a quello che puoi raccontare e quello che non devi raccontare.
Qualche sciarpa si inizia a vedere e penso “si, sono nel posto giusto”.
C’è anche qualche maglia, di quelle sbiadite, usate ai calcetti o allo stadio, intrise di vissuto, lavate e rilavate ma con un valore che aumenta anno dopo anno.
Si perché la maglia da calcio – specie, se della tua squadra del cuore – è il cimelio più importante che tu possa custodire, rievoca in te una stagione, una partita oppure un giocatore.
Ecco una maglia di Destro, poi una di Baggio, Diamanti, Signori, Santander e poi iniziano a diventare troppe.
Eh già mentre ero immerso nelle fantasticherie il tempo ha corso alla velocità di un terzino destro.
Il cellulare suona, è la regia che chiama: “Alessio sei pronto? Davanti alla telecamera!”.
Una sistemata ai capelli, sorridi ma non troppo: si parte.
Il primo pensiero è raccontare cosa sta per succedere, il Bologna Fc aveva chiamato a raccolta i suoi tifosi in Piazza del Nettuno per una foto senza precedenti.
In un battito di ciglia la Piazza da vuota era diventata pienissima. Ero circondato, dovevo gestire le voci, via con le domande banali: “cosa si aspetta da questa stagione?”
ho subito notato che i tifosi erano un po’ impreparati: sai il caldo, l’estate, la gente pensa al mare e non al calciomercato, eppure mi continuavo a domandare perché fossero lì, cosa li avesse spinti ad andare sotto il sole a fare una foto.


Quando il capo chiama, noi rispondiamo sempre” mi ha detto un tifoso, al quale ho appuntato “Il capo? Joey Saputo?” – “No, no. L’unico capo che conosco è il Bologna”

 

allora li ho capito che indipendentemente dal momento storico, dal periodo dell’anno e dal motivo, quando bisogna fare qualcosa per la squadra del cuore il tifoso è il primo a farla perché sa che, presto, quella passione può ricambiare tutto.
Allora decido di stare zitto, basta parlare al microfono lascio parlare immagini e suoni, cori e urla.
E tutto solo per una foto, il Bologna non ha mica vinto niente.
Ma in fondo cosa c’è di meglio che possa rappresentare la passione per la propria squadra di calcio se non quanto fatto dai tifosi rossoblu con questo gesto? Poco o nulla.
In totale sono stati quasi 2000 gli arrivati per lo scatto.
Quei 2000 che hanno un valore nettamente superiore rispetto ad un giocatore da fotografare e mettere in copertina per tutto l’anno.


Perché alla fine il calcio è di tutti, soprattutto dei tifosi, che amano indipendentemente da ogni cosa.


“Alessio abbiamo finito. Togliti pure gli auricolari”.
Ah già è vero…

 

Grazie ad Alessio De Giuseppe, giornalista di Ètv, per averci raccontato con aneddoti in prima persona la serata organizzata dal Bologna Fc mercoledì 26 giugno in Piazza del Nettuno, un momento speciale di condivisione con le famiglie, i bambini, i tifosi fedeli, e il centro della nostra città. Perché il calcio è unione e gioia, è festa. 

https://www.facebook.com/etvrete7/videos/vb.522778741127268/2532362336795745/?type=2&theater

 

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Mondiali, verso Italia-Olanda: Lieke Martens fa paura

Sono rimaste soltanto otto squadre a contendersi il titolo dei Mondiali femminili: c’è anche l’Italia che affronterà l’Olanda ai quarti di finale (sabato 29 alle 15 a Valenciennes). Oltre alle Azzurre scenderanno in campo Norvegia-Inghilterra, Francia-Usa e Germania-Svezia.

Le ragazze mondiali stanno conquistando tutti gli appassionati di calcio e inchiodando milioni di spettatori davanti alla televisione.

Ora che le ragazze del ct Bertolini sono tra le prime otto del mondo Barbara Bonansea, una delle leaders dello spogliatoio dell’Italia femminile, si è sfogata con un post polemico su Instagram, teso a rivendicare il diritto delle donne di giocare a calcio ad alti livelli:

“Sempre più forti, noi contro tutti. Perché forse adesso ci credete anche voi che stiamo meglio in campo che in cucina. Siamo tra le otto migliori al mondo e non molliamo niente” 

 

https://www.instagram.com/p/BzKnek1Ct_R/

 

L’Italia teme la Martens

Sarà l’Olanda l’avversaria dell’Italia ai quarti di finale. Le Orange hanno battuto per 2-1 il Giappone grazie al gol partita segnato da Lieke Martens (autrice anche del momentaneo gol del vantaggio al 17′ pt) al 44′ st su rigore. Le nipponiche avevano pareggiato con la Hasegawa al 43′ pt. 

L’attaccante olandese sarà una dei maggiori elementi da temere per l’Italia. Lieke è la stella del Barcellona, campionessa d’Europa con le oranje nel 2017, anno in cui ha vinto anche il Best FIFA Women’s Player. Amatissima sui social (oltre un milione di followers su Instagram), è fidanzata con il portiere olandese Benjamin van Leer, di proprietà dell’Ajax, la scorsa stagione in prestito al NAC Breda.

https://www.instagram.com/p/BvZkGWEgsrJ/

Il calendario delle prossime partite dei Mondiali femminili

27 giugno
Norvegia-Inghilterra a Le Havre ore 21:00 

28 giugno
Francia-Usa
a Parigi ore 21:00

29 giugno
Italia-Olanda
a Valenciennes ore 15:00 

Germania-Svezia a Rennes ore 18:30

Le vincenti del 27 e del 28 giugno si affronteranno in semifinale il 2 luglio alle 21:00; il 3 luglio sempre alle 21:00 si disputerà l’altra semifinale tra le vincenti del 29 giugno. La finale per il 3° posto si giocherà il 6 luglio ore 17:00, mentre la finale è in programma il 7 luglio alle ore 17:00.

 

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