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Tutta Bologna con Sinisa Mihajlovic per combattere la leucemia

 

 

L’ennesima sfida, la più importante. Non c’è in palio una coppa o un campionato ma la vita. E ha promesso di uscirne vincitore, con lo spirito del guerriero. Con la tempra di chi accetta di declinare il verbo ‘perdere’. Coraggio, Sinisa. Negli ultimi due giorni, lo ha raccontato nella conferenza stampa di Casteldebole, dopo aver saputo di avere la leucemia, Sinisa Mihajlovic ha raccontato di essere stato “chiuso in camera a riflettere”.

“Vincerò questa battaglia”. Così Sinisa Mihajlovic ha annunciato l’inizio delle cure contro la leucemia che lo ha colpito. Una battaglia in cui il tecnico del Bologna non sarà solo, sommerso dall’affetto che il mondo del calcio ha prontamente manifestato nei confronti di uno dei suoi protagonisti. Con Mihajlovic ci saranno soprattutto le figlie e la moglie Arianna Rapaccioni, che su Instagram ha voluto ringraziare pubblicamente tutti per i messaggi di sostegno: “​Di Forza ne abbiamo tanta ma con il vostro Amore siamo imbattibili. Grazie a tutti“.

Anche noi di We Love Football ci teniamo a trasmettere ulteriore sostegno ad un guerriero come Sinisa. Queste le parole di De Marchi:

“Il percorso della vita è qualcosa di straordinario, è pieno di risvolti, di attimi e le esperienze che viviamo, ci portano, giorno dopo giorno, ad apprezzarne il grande valore.

In questo cammino veniamo accompagnati da emozioni e stati d’animo che sfrecciano nel nostro corpo e nella nostra mente soprattutto tra la testa ed il cuore mettendoci spesso e “malvolentieri “difronte alla dura realtà delle cose.

Ed allora ci facciamo delle domande. E ci chiediamo del perché la vita sia spesso molto crudele. Accadono fatti che ci sconvolgono e per i quali rimaniamo tutti shockati ed inermi lasciandoci così andare al volere del beffardo destino.

In queste ore è arrivata una notizia tremenda, come un fulmine a ciel sereno, che veramente ci ha tagliato le gambe. La leggi prima da qualche parte, la ascolti alla radio, speri che sia una fake news e, quando invece cominci a metabolizzare che si tratta di una cosa vera, tutto il Mondo che gira intorno a te si ferma.

Ed allora chiudo gli occhi ed in un piccolo attimo di lucidità, provo a pensare ed immaginare il Guerriero Sinisa, vestire l’inossidabile armatura tirata a lucido per l’occasione pronto per affrontare questa grande battaglia. 
La più Importante.

Me lo vedo davanti al suo plotone, come sempre, che al Mondo intero urla:“Io sono il Grande Sinisa, vengo da un Paese che ha vissuto momenti di grande sofferenza, ma a noi la LOTTA non ha mai fatto PAURA.

Sono pronto a combattere con tutte le mie forze e con il vostro supporto annienterò il mio nemico più infimo!!!Seguitemi!!!”È proprio sull’ultima parola che vorrei soffermarmi. SEGUITEMI!!!

Caro Sinisa,
sono sicurissimo che avrai un popolo che ti seguirà, un popolo chiamato BOLOGNA, un popolo che in pochi mesi ti ha amato e ti ha eletto a Condottiero.
Che ti ha espresso tutto l’amore che aveva dentro di se per convincerti a rimanere.
E sono sicuro che non ti lascerà mai SOLO! MAI! E a tutti noi si aggiungeranno tutti gli altri popoli che mano nella mano ti daranno tutta la loro forza per scalare la vetta della montagna più alta.

Forza Sinisa, NOI CI SIAMO !!! 💙

Cit. Marco Antonio De MarchiWe Love Football @Bologna 

 

Sinisa Mihajlovic – Bologna Football CLub

 

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La dieta estiva del calciatore

La corretta alimentazione è uno degli elementi fondamentali da non trascurare nel calcio giovanile per il futuro dei giovani calciatori. Cosa mangiare prima di una partita di calcio o prima di un allenamento? Quali sono gli accorgimenti da utilizzare per poter beneficiare al meglio delle proprietà alimentari di alcuni alimenti? Cosa prediligere e cosa invece evitare? Per uno sportivo l’alimentazione non è un dettaglio, ma un fattore fondamentale che non si può trascurare neanche durante le vacanze estive.

Scopriamo insieme cosa dovrebbe mangiare un calciatore. Con qualche esempio illustre.

Cosa deve mangiare un calciatore

La regola della dieta perfetta per un calciatore dice che esistono quattro sostanze fondamentali e ideali per una questione di energie e di nutrimento. Si parla delle proteine, dei carboidrati, dei grassi buoni e dei minerali e vitamine. Naturalmente questi andrebbero spalmati lungo l’arco della giornata, e la dieta dovrebbe essere programmata anche in base al periodo che l’atleta sta affrontando. In un momento delicato come la preparazione atletica, ad esempio, è importante affrontare una colazione ad hoc, e in questa non può mancare di certo la frutta fresca. La verdura, invece, può diventare la protagonista di ogni pasto. In questo senso vanno bene anche i centrifugati, perché consentono di unire entrambe.

Zero scuse: bisogna fare una buona spesa e mangiare bene. Tornando alla dieta, altri alimenti essenziali sono la pasta e la carne magra, da consumare rispettivamente a pranzo e a cena. Bene anche l’olio di oliva come condimento per l’insalata, insieme al pesce. Infine, si consiglia di mangiare 2 o 3 ore prima della partita, per la corretta digestione.

festa in giardino

Alcune regole di alimentazione corretta

  • Mangiare un po’ di tutto e variare l’alimentazione preferendo i prodotti stagionali che offre il territorio. E’ una regola che vale per tutti, ma soprattutto per chi pratica sport perché altrimenti la dieta risulta monotona
  • La prima colazione è importante per tutti, ma a maggior ragione per chi pratica dello sport. Occorre rifornirsi di carburante prima di partire.
  • Alimentazione pre partita: non correre mai a pancia piena! Vale la regola delle tre ore perché durante la digestione una notevole quantità di sangue affluisce all’intestino per assorbire ciò che noi abbiamo mangiato e quindi ne rimane poca per rifornire i muscoli e il cuore se devono sostenere lo sforzo di una corsa.
  • Usare con molta moderazione i condimenti di origine animale e preferire l’ olio d’ oliva extravergine consumato crudo sugli alimenti.
  • Il grasso dei pesci ha delle caratteristiche particolari e molto utili al nostro organismo per cui è bene mangiare pesce almeno 3 volte alla settimana.
  • Consumare regolarmente pane, pasta o riso anche integrali. Occorre soltanto non eccedere
  • L’attività muscolare migliora la capacità di utilizzare il glucosio: ricordiamoci di non condurre mai una vita sedentaria
  • Uno stile alimentare dissociato che faccia a meno della prima colazione provoca più frequentemente una carenza proteica.
  • I legumi possono sostituire la carne, ma non da soli perché mancano di alcuni amminoacidi essenziali; per completare le proteine dei legumi servono i cereali (pane, pasta, riso…)
  • Per raddoppiare o triplicare nell’organismo l’assorbimento di ferro ecco alcuni abbinamenti “vincenti”:
    1. bistecca con limone
    2. uova con insalata e pomodoro
    3. bresaola e kiwi
    4. spremuta d’arancia a fine pasto
  • I cibi light non saziano, fanno mangiare di più e sono meno buoni. Preferiamo quelli naturali, quelli che il nostro territorio ci offre nelle diverse stagioni dell’anno, quelli semplici e leggiamo sempre l’etichetta.
  • Lo zucchero naturale dà segnali di sazietà al cervello. I dolcificanti artificiali non lo sanno dare per cui preferiamo sempre il primo.
 

Cosa mangiano i calciatori più famosi

Il pensiero vola subito alla dieta di campioni stellari come Messi e Cristiano Ronaldo. Il numero 10 del Barcellona punta parecchio su frutta e verdura biologica, insieme all’olio di oliva e alla frutta secca: in pratica segue il cosiddetto “metodo Poser”, che esclude dalla dieta la carne, gli zuccheri raffinati, i latticini e il frumento. Il pallone d’oro CR7, invece, è un vero e proprio maniaco dei regimi alimentari controllati, come testimoniato fra l’altro dal suo fisico e dalle sue prestazioni. Sei pasti al giorno per Ronaldo, distanziati di poche ore, in una dieta che include alimenti come le uova, i latticini, il prosciutto, i cereali, il pane (tostato), la pasta integrale, il pesce e il pollo. Anche in questo caso, zero zuccheri.

Cosa non mangia Cristiano Ronaldo?

Eliminare l’alcol e per quanto possibile gli zuccheri, e poi abbondare in frutta e fibre, oltre ovviamente a integratori di vario tipo sono ala base di un regime alimentare che forse non funzionerebbe per tutti, ma che ogni sportivo professionista farebbe bene a conoscere. E a mettere in pratica, insieme a una buona dose di esercizio fisico e allenamento.

Dieta non significa – e non deve significare – privazione. L’importante è non improvvisare, né affidarsi a non professionisti nel gestire un piano da 3000 calorie come quello del portoghese ex Manchester United ed ex Real Madrid. Che dimostra un’età biologica di dieci anni più giovane di quella reale…

La colazione salata

Da sempre sentiamo ripetere che una buona colazione è il segreto di una buona alimentazione, e CR7 non fa eccezione, con una particolarità: la sua è una colazione salata a base di toast integrali e prosciutto, formaggi magri, uova e spremute (delle quali è particolarmente ghiotto). Ma è solo il primo dei sei piccoli pasti che si concede ogni giorno per tenere attivo il suo metabolismo, facendo una maniacale attenzione a che siano principalmente a base di proteine magre, cereali e fibre, vitamine e sali minerali.

Qualche eccezione e tanta scelta, per non perdere il gusto di mangiare

A pranzo carboidrati, ancora cereali integrali, verdure – al vapore o grigliate – o carne bianca magra quando non è giorno di partita. Mentre per cena vediamo affacciarsi del pesce tra tante insalate. Dall’adorato merluzzo con cipolle, patate e uova (il Bacalhau à Brás) alle varie orate, pesci spada e spigole (le sue preferenze). Un bicchiere di buon vino rosso di tanto in tanto o un pezzetto di cioccolato nero, tra le tante pietanze salutari e qualche piatto a base di riso o fagioli. Quel che è certo è che sulla sua tavola non troverete mai cibi preconfezionati! Per il resto, almeno due litri di acqua al giorno, pisolini di un’ora e mezzo (non va mai a letto prima di due ore dal pasto serale) e una delle speciali bevande isotoniche preparate con meno zuccheri che nelle marche commerciali per potenziare la resistenza e vitamina B12 per combattere la fatica.

L’estate è una buona stagione per cominciare a correggere le proprie abitudini alimentari e fare il pieno di frutta e verdura fresca, qual è il “food” che non manca mai sulla vostra tavola?

verdura-e-frutta-zenitale

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La rivoluzione del calcio femminile

È appena terminato il Mondiale femminile più seguito di sempre ed è il tempo delle riflessioni e dei bilanci per il calcio delle “quote rosa”.

Otto edizioni, quattro vittorie delle americane, che continuano a dare una lezione al calcio femminile mondiale. Non c’è storia con le americane, in questo mondiale non hanno perso mezza partita. Le hanno vinte tutte. Hanno dominato anche l’Olanda, senza se e ma.

Questa FIFA Women’s World Cup France 2019 ha acceso l’entusiasmo verso il calcio femminile, di cui la maggior parte degli italiani non sapeva niente, così sempre più persone hanno iniziato a conoscere qualche giocatrice, ma poco altro di un mondo troppo sconosciuto, di “nicchia”.  Siamo ancora all’anno zero in Italia rispetto ai Paesi del Nord Europa e dell’America. Il calcio è il calcio, ma tra quello maschile e femminile le differenze ci sono, sono evidenti, a partire dalle discriminazioni, dai diritti negati. In Italia il calcio femminile rientra nel mondo dei dilettanti.

Sono due tipi di calcio diversi, anche se le regole sono le stesse, per ovvie ragioni, fisiche, tecniche, come per tutti gli sport. Ma ora il momento è quello propizio, l’attenzione c’è ed è giusto dare una svolta a questo movimento. Si deve dare la possibilità alle bambine, alle ragazze di poter praticare questo sport, senza pregiudizi. E’ una questione culturale e di civiltà.

Va incentivato. Tutte le società calcistiche dovrebbero dotarsi di una scuola di calcio femminile.  Altrimenti, poi, inutile piangere e lamentarsi. Ci troveremmo a dover contemplare sempre la superiorità delle altre nazionali. La nazionale femminile USA è la Nazionale dell’America, che porterà sulla maglia 4 stelle, quelle dei Mondiali vinti.
La nostra Nazionale femminile tra pochi giorni tornerà a vivere nel silenzio, i giornali non parleranno più delle ragazze mondiali. Sarebbe il caso di rivedere totalmente il sistema, di crescere insieme, di andare avanti, anche perché il calcio femminile come tutti gli sport può essere fonte di business, di mercato, di economia, di opportunità, oltre che di civiltà sportiva.

La stessa Barbara Bonansea, attaccante della Juventus Women, dopo aver disputato un Mondiale da protagonista, ha raccontato dei riferimenti che aveva da bambina:

Da piccola non avevo giocatrici in cui identificarmi. In camera avevo i poster di Ibrahimovic, Inzaghi e Del Piero. Poi ho scoperto Ronaldo, un’ispirazione per me. Magari oggi le ragazzine possono attaccare i poster di Gama, Girelli, Rosucci e perché no Bonansea. Sarebbe bello lo facessero anche i maschietti

Ogni anno We Love Football organizza un torneo femminile nazionale under 15:  guarda qui il video reportage su Youtube

 

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La grande famiglia rossoblu ha festeggiato alle 19:09 dal Nettuno

Arrivo in Piazza del Nettuno con largo anticipo, il collegamento è tra un’ora ma adoro gustarmi tutto ciò che viene “prima della tempesta”. Prendi confidenza con il luogo, con gli odori, con i rumori: nulla deve essere lasciato al caso. Poi inizi a pensare a cosa deve succedere, provi a prevedere gli intoppi, pensi a quello che puoi raccontare e quello che non devi raccontare.
Qualche sciarpa si inizia a vedere e penso “si, sono nel posto giusto”.
C’è anche qualche maglia, di quelle sbiadite, usate ai calcetti o allo stadio, intrise di vissuto, lavate e rilavate ma con un valore che aumenta anno dopo anno.
Si perché la maglia da calcio – specie, se della tua squadra del cuore – è il cimelio più importante che tu possa custodire, rievoca in te una stagione, una partita oppure un giocatore.
Ecco una maglia di Destro, poi una di Baggio, Diamanti, Signori, Santander e poi iniziano a diventare troppe.
Eh già mentre ero immerso nelle fantasticherie il tempo ha corso alla velocità di un terzino destro.
Il cellulare suona, è la regia che chiama: “Alessio sei pronto? Davanti alla telecamera!”.
Una sistemata ai capelli, sorridi ma non troppo: si parte.
Il primo pensiero è raccontare cosa sta per succedere, il Bologna Fc aveva chiamato a raccolta i suoi tifosi in Piazza del Nettuno per una foto senza precedenti.
In un battito di ciglia la Piazza da vuota era diventata pienissima. Ero circondato, dovevo gestire le voci, via con le domande banali: “cosa si aspetta da questa stagione?”
ho subito notato che i tifosi erano un po’ impreparati: sai il caldo, l’estate, la gente pensa al mare e non al calciomercato, eppure mi continuavo a domandare perché fossero lì, cosa li avesse spinti ad andare sotto il sole a fare una foto.


Quando il capo chiama, noi rispondiamo sempre” mi ha detto un tifoso, al quale ho appuntato “Il capo? Joey Saputo?” – “No, no. L’unico capo che conosco è il Bologna”

 

allora li ho capito che indipendentemente dal momento storico, dal periodo dell’anno e dal motivo, quando bisogna fare qualcosa per la squadra del cuore il tifoso è il primo a farla perché sa che, presto, quella passione può ricambiare tutto.
Allora decido di stare zitto, basta parlare al microfono lascio parlare immagini e suoni, cori e urla.
E tutto solo per una foto, il Bologna non ha mica vinto niente.
Ma in fondo cosa c’è di meglio che possa rappresentare la passione per la propria squadra di calcio se non quanto fatto dai tifosi rossoblu con questo gesto? Poco o nulla.
In totale sono stati quasi 2000 gli arrivati per lo scatto.
Quei 2000 che hanno un valore nettamente superiore rispetto ad un giocatore da fotografare e mettere in copertina per tutto l’anno.


Perché alla fine il calcio è di tutti, soprattutto dei tifosi, che amano indipendentemente da ogni cosa.


“Alessio abbiamo finito. Togliti pure gli auricolari”.
Ah già è vero…

 

Grazie ad Alessio De Giuseppe, giornalista di Ètv, per averci raccontato con aneddoti in prima persona la serata organizzata dal Bologna Fc mercoledì 26 giugno in Piazza del Nettuno, un momento speciale di condivisione con le famiglie, i bambini, i tifosi fedeli, e il centro della nostra città. Perché il calcio è unione e gioia, è festa. 

https://www.facebook.com/etvrete7/videos/vb.522778741127268/2532362336795745/?type=2&theater

 

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Mondiali, verso Italia-Olanda: Lieke Martens fa paura

Sono rimaste soltanto otto squadre a contendersi il titolo dei Mondiali femminili: c’è anche l’Italia che affronterà l’Olanda ai quarti di finale (sabato 29 alle 15 a Valenciennes). Oltre alle Azzurre scenderanno in campo Norvegia-Inghilterra, Francia-Usa e Germania-Svezia.

Le ragazze mondiali stanno conquistando tutti gli appassionati di calcio e inchiodando milioni di spettatori davanti alla televisione.

Ora che le ragazze del ct Bertolini sono tra le prime otto del mondo Barbara Bonansea, una delle leaders dello spogliatoio dell’Italia femminile, si è sfogata con un post polemico su Instagram, teso a rivendicare il diritto delle donne di giocare a calcio ad alti livelli:

“Sempre più forti, noi contro tutti. Perché forse adesso ci credete anche voi che stiamo meglio in campo che in cucina. Siamo tra le otto migliori al mondo e non molliamo niente” 

 

https://www.instagram.com/p/BzKnek1Ct_R/

 

L’Italia teme la Martens

Sarà l’Olanda l’avversaria dell’Italia ai quarti di finale. Le Orange hanno battuto per 2-1 il Giappone grazie al gol partita segnato da Lieke Martens (autrice anche del momentaneo gol del vantaggio al 17′ pt) al 44′ st su rigore. Le nipponiche avevano pareggiato con la Hasegawa al 43′ pt. 

L’attaccante olandese sarà una dei maggiori elementi da temere per l’Italia. Lieke è la stella del Barcellona, campionessa d’Europa con le oranje nel 2017, anno in cui ha vinto anche il Best FIFA Women’s Player. Amatissima sui social (oltre un milione di followers su Instagram), è fidanzata con il portiere olandese Benjamin van Leer, di proprietà dell’Ajax, la scorsa stagione in prestito al NAC Breda.

https://www.instagram.com/p/BvZkGWEgsrJ/

Il calendario delle prossime partite dei Mondiali femminili

27 giugno
Norvegia-Inghilterra a Le Havre ore 21:00 

28 giugno
Francia-Usa
a Parigi ore 21:00

29 giugno
Italia-Olanda
a Valenciennes ore 15:00 

Germania-Svezia a Rennes ore 18:30

Le vincenti del 27 e del 28 giugno si affronteranno in semifinale il 2 luglio alle 21:00; il 3 luglio sempre alle 21:00 si disputerà l’altra semifinale tra le vincenti del 29 giugno. La finale per il 3° posto si giocherà il 6 luglio ore 17:00, mentre la finale è in programma il 7 luglio alle ore 17:00.

 

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Lettera caro figlio calciatore

Lettera ai genitori del calcio giovanile – da una mamma sognatrice

Scegliere di far praticare uno sport agonistico ai propri figli è una delle decisioni più altruistiche e masochistiche che un genitore può compiere

 
Il ruolo di una mamma è determinante nella fase di crescita di un aspirante calciatore/calciatrice, voi lo sapete bene e ce lo state raccontando all’interno della Community Facebook GenerazioneF.
 
Quindi, We Love Football vuole dare sempre più spazio ai genitori e alle loro storie vere di vita quotidiana. Da queste esperienze ognuno di noi può imparare molto.
Avevamo già pubblicato la lettera che ci ha inviato Stefania Civitate, indirizzata al figlio calciatore Nicolò Poppa (qui il testo completo), e il video che abbiamo realizzato con lei.
 

Oggi passiamo la parola a Silvia Sirri, mamma di Samuel Giovane. Buona lettura!

 

Buongiorno a tutti,

ho pensato e ripensato alle parole da scrivere per dare la testimonianza da genitore di un giovane atleta, ma non è sempre facile riassumere anni cosi intensi di emozioni e di avvenimenti in poche righe. E’ stato un percorso sicuramente meraviglioso che spero continui sia a livello di crescita personale per Samuel ma anche nostro di genitori perché non sempre siamo noi ad insegnare ai nostri figli a volte sono loro ad insegnare a noi ed io attraverso di lui ho imparato a SOGNARE e cosa vuol dire lottare ogni giorno per quello che si desidera. Ho imparato attraverso i suoi occhi la forza della volontà, attraverso le sue azioni giornaliere la determinazione e soprattutto cosa vuol dire il sacrificio. Tutto ciò ci ha permesso di capire e comprendere meglio la sua vita ma soprattutto quello che significa per lui. Ed è per questo suo grande amore per ciò che sta costruendo che cerchiamo di aiutarlo con la cosa di cui credo questi ragazzi e soprattutto questa generazione abbia maggiormente bisogno: qualcuno che creda in loro. Non con l’esaltazione né con la convinzione ma con la presenza di una famiglia che li sostiene. In che modo? Per fare comprendere meglio a tutti, anche a chi non vive la nostra esperienza, cosa si prova da genitori ho trovato nel web una meravigliosa lettera che sento appartenermi in ogni aspetto e che condivido con voi:

“Scegliere di far praticare uno sport agonistico ai propri figli è una delle decisioni più altruistiche e masochistiche che un genitore può compiere. Dovrete portarlo ad allenamento, a tutte le ore, nei giorni di festa e rientrando prima dalle vacanze. Dovrete spendere soldi, e spenderne ancora e ancora, per cose che sembrano del tutto futili. Dovrete portarlo in trasferta, aspettare ore guardando uno sport che magari non vi piace. Dovrete vederlo stanco, che non ce la fa più, che non riesce a gestire compiti, catechismo, amici e sport.
Dovrete vederlo piangere perché è stanco, piangere perché perde, piangere perché l’insegnante non è soddisfatto, piangere perché il sabato sera i suoi amici escono e lui si prepara per la partita dell’indomani. Dovrete vederlo “sbagliare” perché metterà lo sport prima di tutto il resto, perché sceglierà di mollare la fidanzata “perfetta” per voi perché lei non lo supporta. E quando andrà fuori di casa i week end, invece che trascorrerli con voi, li trascorrerà con i suoi compagni di squadra.

E dovrete litigare. Ma ormai è nel tunnel dello sport agonistico. Ormai ha perso di vista le priorità secondo voi. Ma provate a vedere se il sorriso del suo amichetto terminata una partita di alla play è lo stesso di quando un atleta termina un allenamento.  Provate a vedere se le amicizie che lega in giro sono sincere tanto quanto quelle legate in spogliatoio. Provate a chiedergli se è meglio perdere una gara o non parteciparvi. Provate a guardare le analisi del sangue di uno sportivo agonista e di un bambino che non esce di casa…vedrete che il cortisolo non fa poi così male!!

Ricordatevi che un atleta si ricorda SEMPRE se a bordo campo, ad aspettarlo dopo aver perso l’ennesima gara, c’è la sua mamma e il suo papà.

Ricordatevi che un atleta, per quanto è piccolo è cosciente degli sforzi che vengono fatti dai genitori, dagli amici, dagli allenatori, dai dirigenti.

Ricordatevi che piangerà quando non riuscirà a finire di studiare per il giorno dopo e che si dovrà svegliare la mattina presto per terminare, ma che tutto ciò lo aiuterà ad organizzarsi e finire l’università.

Ma soprattutto ricordate che state dando a vostro figlio le possibilità di provare una gamma di emozioni che altrimenti non potrebbe neppure immaginare.

Chiedi di spiegare cosa vuol dire essere emozionati, felici, impauriti, determinati, delusi, riconoscenti, soddisfatti, te lo saprà dire.

Chiedi se per la delusione di un allenamento andato male vale la pena di mollare lo sport o è il pretesto per tornare il prima possibile a provarci ancora, e ancora, e ancora. Finche la delusione diverrà soddisfazione.

Provate!!!”

E allora alla domanda: ne vale la pena? Rispondo con un SI’ convinto perché nei momenti che vedi i tuoi figli cadere ma reagire, nei momenti in cui li vedi stanchi ma continuare, nei momenti in cui falliscono ma ritentano, nei momenti in cui li vedi felici ed appagati allora dimentichi tutto i chilometri, le trasferte, i soldi spesi, la fatica perché ti senti di far parte di questa loro forza, ti senti grato per il ragazzo che sta diventando e soprattutto ti senti felice di questo ruolo di sostegno per la gratitudine che leggi nei loro occhi ogni volta che sei presente, che ti sentono vicino o che si sentono compresi e ogni volta che capiscono che stai sacrificando un po’ della tua vita per alleggerire la loro.

Ed è per questo che termino questa mia riflessione con l’augurio a tutti i genitori che stanno leggendo di poter vivere l’ esperienza dello sport agonistico, non per sperare di diventare il papà o la mamma di un grande giocatore, ma per essere i genitori di un ragazzo che custodisce un sogno e che grazie ad esso impara a lottare e a sacrificarsi ogni giorno.. così nello sport come un giorno nella vita.

Un abbraccio.

 

Grazie Silvia per le tue meravigliose parole e per l’esempio positivo e la carica che ci hai trasmesso. Presto vedremo queste esperienze sul grande schermo, grazie al film “999“. Continuate a seguirci…

 

 

 

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Under 21 al Dall’Ara: tantissimi bambini e famiglie incantate dalla maglia azzurra

Lo Stadio Renato Dall’Ara di Bologna questa sera sarà ancora una volta tutto esaurito, alle ore 21 il calcio d’inizio di Italia-Polonia, e in caso di successo la squadra di Di Biagio potrebbe ritenersi già qualificata alla semifinale.
È stato meraviglioso vedere già domenica sera nella gara contro la Spagna uno stadio storico, come quello di Bologna, strapieno di tantissimi bambini e famiglie incantate dalla maglia azzurra e da questi ragazzi che giocano vestendo la maglia – come ha detto anche Gianluca Mancini – più bella del mondo.

Cantare l’inno insieme, tifare tutti insieme la squadra del proprio paese e godersi la parte sana del nostro calcio è qualcosa che solo in eventi del genere può succedere. Come d’altronde accade da ormai quattro anni al torneo internazionale di calcio giovanile We Love Football.

L’under 21 è la massima espressione del calcio giovanile, è come tale deve rappresentare un esempio.

Avere quasi 10 mila bambini allo stadio e altrettante famiglie è un successo per tutto il calcio italiano, il primo passo verso la rifondazione, e i 6 milioni di spettatori sono stati un trionfo assoluto.

“Sembra di rivivere Italia 90” ha detto il ct Di Biagio “godiamoci questo entusiasmo e proviamo a vincere”.

Le notti magiche di Bologna proseguono, ci vediamo tra poco in campo?

 

https://www.instagram.com/p/By4g6o8IQtw/

 

 

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Al Premio Bernardi dell’AIA con Aureliano, Pirriatore, Rizzoli e molti altri amici di We Love Football

Ogni anno il Premio Bernardi dell’AIA di Bologna rimane sempre un appuntamento fisso al termine di ogni stagione sportiva. 

“Siamo diventati numerosissimi, la nostra sede non può contenerci tutti”, così ha debuttato il Presidente Aureliano davanti a più di 500 persone tra associati e graditissimi ospiti.

 

 

Dopo l’intervento del Presidente Aureliano (leggi qui) la cerimonia è proseguita con gli interventi dei numerosi ospiti che hanno preso la parola. Insieme al Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, al Deputato Galeazzo Bignami, a Don Massimo Vacchetti ha parlato alla platea anche il nostro Presidente Marco Antonio De Marchi, per raccontare i 4 anni del progetto We Love Football – Generazione F. Ecco il video qui, che riassume i valori di We Love Football.

Da sempre il torneo di calcio internazionale under 15, che organizziamo nella settimana pasquale a Bologna, è un’ottima “palestra” e luogo di crescita per i ragazzi del CRA e OTS, che in questa occasione hanno la possibilità di confrontarsi con realtà internazionali. Il nostro progetto, infatti, è stato immediatamente sposato dal presidente Aureliano e continua ogni anno a rappresentare un contesto molto importante per la formazione dei giovani arbitri.

 

Marco Piccinini, vinctiore Premio Bernardi 2019

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Notte magica a Bologna: Italia under 21 batte Spagna

Domenica 16 giugno è stata la cornice per una grande festa a Bologna, la prima partita dell’Italia nell’Europeo Under 21 di casa. I trentamila dello Stadio Renato Dall’Ara hanno spinto gli azzurrini all’impresa che mancava da 13 anni, battere la Spagna. E in una fase finale del torneo non accadeva addirittura dal ’96. Prova di maturità dell’Italia, che ha sofferto un primo tempo approcciato male e iniziato subito ad handicap.

Chiesa è stato decisivo. È servita anche un po’ di fortuna, sì, con il pari arrivato su errore del portiere ospite e il vantaggio su un mezzo rimpallo. Ma anche quella è parte del gioco.
Il Dall’Ara, con le curve senza cuscinetti di sicurezza, era pieno, ma non c’erano gli ultras, e il tifo è stato sommesso e a corrente alternata dell’abitudine, col solo coro del famigerato “popopopo”. Il supergol sotto il sette per il vantaggio spagnolo di Ceballos è arrivato quasi nell’indifferenza del pubblico impegnato nella ola. 

L’Italia si è ritrovata. Lancio perfetto di Barella per Chiesa, ingresso in area e tiro cross che infilza un Simon con posizionamento disastroso. Come a ribadire che nel calcio alla fine la differenza la fan sempre i campioni, e infatti è stato sempre lui a sfiorare il 2-1 a inizio ripresa, e poi a farlo davvero, sfruttando un rimpallo creato da Cutrone appena entrato per Kean. Uscito presto tra le perplessità, ma è una mossa che paga. Deludente invece Zaniolo, che ha abdicato per infortunio (solo una forte botta, al primo controllo) dopo 42′ di anonimato, facendo felice il pubblico di casa che ha potuto vedere Orsolini. E applaudirne il cross che vale il rigore di Pellegrini che ha chiuso i conti, con anche l’arbitro Gozubuyuk che ha fatto pace coi tifosi di casa dopo una direzione poco casalinga scegliendo al Var per il classico penality da fifty-fifty.

Saluto finale sotto la curva, e ora il Girone pare essere già in discesa, battuto l’avversario che più faceva paura e contro cui non vincevamo mai.

 

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Italia-Spagna 3-1
Italia (4-3-3):
Meret – Calabresi, Mancini, Bonifazi (43’st Bastoni), Dimarco – Barella, Mandragora, Pellegrini – Zaniolo (42’pt Orsolini), Kean (15’st Cutrone), Chiesa. All: Di Biagio
Spagna (4-1-4-1): Simon – Aguirregabirria, Vallejo, Meré, Martin – Zubeldia (22’st Fornals) – Oyarzabal (40’st Rafa Mir), Ceballos, Fabian Ruiz (1’st Merino), Soler – Mayoral. All: De la Fuente
Arbitro: Gozubuyuk
Reti: 9’pt Ceballos, 36’pt e 19’st Chiesa, 37’st Pellegrini
Note: ammonti Calabresi, Vallejo, Zaniolo, Mandragora, Orsolini, Soler. Spettatori 29580

CLASSIFICA GRUPPO A:
1. ITALIA 3
2. Polonia 3
3. Belgio 0
4. Spagna 0

 

 

 

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