Tag: calcio femminile

La forza delle donne anche nel calcio

La forza delle donne anche nel calcio

Il 25 novembre è la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ma non bastano 24 ore per parlare dei grandi ostacoli che il genere femminile deve superare per raggiungere i propri obiettivi nella vita.

“La violenza sulle donne non smette di essere emergenza pubblica e per questo la coscienza della gravità del fenomeno deve continuare a crescere. Le donne non cessano di essere oggetto di molestie, vittime di tragedie palesi e di soprusi taciuti perché consumati spesso dentro le famiglie o perpetrati da persone conosciute”

Questo è stato il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha affermato inoltre che “molto resta ancora da fare” e che “ogni donna deve sentire le istituzioni vicine“.

Nel 2019, purtroppo, siamo ancora qui a parlare di violenza fisica perché è triste cronaca di ogni giorno, in Italia e anche nel mondo. C’è ancora moltissimo da fare. Il contrasto alla violenza nasce dalla prevenzione e dalla costruzione di una vera cultura dell’eguaglianza, anche attraverso una legislazione adeguata e attenta alla condizione femminile: dalla parità salariale alla conciliazione dei tempi di vita e dei tempi di lavoro, non può esserci coesione sociale senza piena cittadinanza femminile, che nasce anzitutto dal contrasto alla violenza di genere. 

La violenza sulle donne è una questione culturale: bisogna cambiare atteggiamento, cambiare la narrazione culturale

Oggi la violenza contro le donne e le ragazze, secondo quanto sottolinea l’Onu, è una delle violazioni dei diritti umani più diffuse, persistenti e devastanti al mondo. Rimane anche una delle violazioni meno segnalate a causa dell’impunità, del silenzio, dello stigma e del senso di vergogna che lo circondano. Ma le donne non sono vittime solo di la violenza sessuale: ad esempio l’abbandono scolastico precoce nega loro il diritto all’istruzione impedisce alle donne di accedere all’istruzione superiore e dunque le ghettizza nel mercato del lavoro. L’Onu ribadisce inoltre come la violenza contro le donne continua ad essere un ostacolo al raggiungimento dell’uguaglianza, dello sviluppo, della pace e della realizzazione dei diritti umani. Dunque, la promessa contenuta negli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile ‘non lasciando indietro nessuno’ non può essere soddisfatta senza porre fine alla violenza contro le donne e le ragazze.

Quando siamo troppo brave, c’è qualcosa che non va in noi

Sgomitando, le ragazze stanno cercando la loro identità anche nel calcio. E’ dura. Combattono anche il fuoco amico. 

Le società più organizzate – Juventus, Milan, Fiorentina, Roma, Sassuolo e Hellas Verona – hanno tracciato il solco affiliandosi ai rispettivi club maschili. Il report del Centro Studi della Figc ha attestato 23.903 calciatrici tesserate (vent’anni fa erano 8.000), comprese le circa 10.000 che svolgono attività a livello scolastico e nei settori giovanili, spesso in squadre miste. Ma siamo comunque indietro: in Europa occupiamo il 13° posto per numero di tesserate. Comanda la Germania (209.713), seguono Svezia (179.050) e Olanda (153.001).

A Sara Gama – capitana della Juventus e dell’Italia – la Mattel ha dedicato una Barbie nella collezione «Heroes». Papà congolese, mamma triestina, Sara è laureata in Lingue e Letterature straniere, parla quattro lingue e col pallone ci sa fare: le colleghe l’hanno inserita – unica italiana – nella Top 50 delle migliori calciatrici del mondo.

 

A dir la verità, come Sara ci sono tante altre protagoniste di momenti notevoli nello sport femminile di cui forse non vi siete accorti. Sono probabilmente storie di cui non avete sentito parlare. Ecco qualche caso che può fungere da spinta motivazionale in questa fase di cambiamento, fatti realmente accaduti che sottolineano la determinazione e la forza delle donne anche nel calcio:

1. La squattrinata nazionale di calcio di Trinidad e Tobago

Nell’ottobre 2014, una settimana prima di un incontro di qualificazione per i Mondiali del 2015, l’allenatore della nazionale femminile di calcio di Trinidad e Tobago, Randy Waldrum, ha scritto su Twitter che alla sua squadra era stato assegnato per la trasferta un fondo di soli 500 dollari e nessun tipo di attrezzatura (Waldrum allena la squadra a titolo volontario; le giocatrici sono perlopiù studentesse di università americane o ragazze povere dell’isola). Waldrum ha scritto di non sapere cosa dare da mangiare alle sue giocatrici e ha chiesto se qualcuno potesse dare una mano nella zona di Dallas. I tweet di Waldrum sono stati ritwittati moltissimo e la squadra ha raccolto 9.300 dollari nel giro di otto ore. Le giocatrici sono state poi ospitate gratuitamente dal Dallas FC, una squadra della MLS, il massimo campionato nordamericano di calcio. La nazionale degli Stati Uniti ha poi battuto la squadra di Trinidad e Tobago per 1-0.

2. Proprietaria dei Los Angeles FC e membro del cda della Roma

La squadra di calcio di Los Angeles ha tra i proprietari anche Mia Hamm, che è ritenuta la migliore calciatrice della storia, davvero una delle più forti in assoluto. È anche la prima donna a diventare proprietario di una squadra della MLS, negli Stati Uniti. Si è ritirata nel 2004, a 32 anni, dopo aver vinto due ori olimpici con la nazionale degli Stati Uniti e aver segnato 158 gol in 275 partite (giocava da attaccante). Curiosamente, poiché negli Stati Uniti per lungo tempo non è esistita una lega professionistica di calcio femminile, Hamm ha giocato solo tre campionati professionistici. Hamm dall’ottobre del 2014 fa parte anche del consiglio di amministrazione dell’AS Roma, fortemente voluta dal presidente James Pallotta. Non viene spesso in Italia. Lo ha fatto in occasione della sfida di Champions League, allo Stadio Olimpico, tra Roma e Real Madrid, nella stessa settimana in cui, nel campionato femminile, era in programma la sfida tra le giallorosse e il Milan di Carolina Morace.

 

 

3. Saja Kamal, libera calciatrice saudita

Saja Kamal, classe 1990, vive a Riad ed è una delle pioniere del calcio femminile in Arabia Saudita. Ha collaborato con la Ong Equal Playing Field, giocando sul Kilimangiaro in Kenya con una squadra di donne, il match di calcio “più alto” della storia, entrato anche nel Guinness dei Primati. Dopo il liceo Kamal ha studiato negli Stati Uniti e quando è tornata in Arabia Saudita ha creato una squadra nel compound dove lavorava. Le difficoltà incontrate dal team di Kamal sono simili a quelle vissute da altre squadre in Arabia Saudita, dove il calcio femminile è sbarcato ufficialmente nel 2006 con la nascita del Jeddah King United, il primo club “rosa” del Regno. Ragazze e donne, tra i 13 e i 35 anni, che si allenavano tre volte a settimana, con calzoncini e maglie a maniche corte, assistiti da uno staff, oltre che da un pubblico, rigorosamente femminile. Un percorso tra alti e bassi, perlopiù legati alla situazione politica interna del Paese.
Ora c’è il Saudi Vision 2030, piano del governo che ha tra gli obiettivi un coinvolgimento maggiore delle donne, pure nello sport. Rimane per ora tabù la creazione di una Nazionale saudita, anche per l’opposizione dei settori più conservatori della società locale.
La Kamal si autodefinisce «una donna che si batte per l’uguaglianza di genere di tutte le minoranze dello sport». E Saja sogna di essere protagonista anche in campo, magari con la maglia della sua Nazionale.

https://www.instagram.com/p/B1gr0EIHlaG/

4. Lo scudetto delle romane del 1969 

Il 21 dicembre 1969 a Grosseto l’ACF Roma vinceva il suo primo e unico titolo battendo in finale il Genova. Un gruppo ancora unito dopo 50 anni. Un legame indissolubile come quelli che soltanto le vere storie di sport possono instaurare, quando calcio maschile e femminile erano ancora due mondi divisi.
Una squadra di amiche sincere che si sono ritrovate pochi giorni fa per celebrare un anniversario storico.
Un momento indimenticabile per le ragazze allenate da Guglielmo Tamilia, che grazie al calcio femminile hanno viaggiato in lungo e in largo guidate dalla presidentessa Palmira Rosi Bellei. Professoressa di educazione fisica e fondatrice del club nel 1965, venuta a mancare due anni fa, fu aiutata dell’allora presidente della As Roma Evangelisti che – oltre a dare il suo assenso al nome “ACF Roma” – fornì palloni e materiale tecnico.
In casa Bellei non ci si limitò a questo: dopo il successo riscontrato con la squadra giallorossa, nel 1967 Franco, marito della signora Mira Rosi, fondò la Lazio Femminile in modo da consentire a tutte le ragazze che si avvicinavano al calcio di trovare il proprio spazio e dare all’ACF Roma un partner con cui confrontarsi.
Una storia d’altri tempi che ha affascinato anche Nanni Moretti, che insieme a Loredana Conte, ha raccontato la squadra giallorossa nel cortometraggio “Colpi di Testa.

Il calcio delle donne nell’anno della svolta

Forse il 2020 sarà veramente l’anno della svolta, il momento decisivo in cui le donne si prenderanno con la sola forza che da sempre le sostiene, i giusti spazi che meritano. Noi di We Love Football stiamo lavorando per assistere il calcio femminile in questo impervio percorso, e ogni giorno per noi è buono per studiare nuovi modi per farlo. Anche oggi, anche domani, e il prossimo mese e il prossimo anno. Sempre. Lo faremo attraverso il torneo femminile che organizziamo ogni anno e raccontando storie di giovanissime atlete come Siria, ma se avete consigli, eventi, iniziative da presentarci scriveteci subito, adesso. Ogni secondo è buono per lottare.

Grazie a tutte!

 

La nuova generazione dei giovani calciatori, dei campioni del futuro, del Sogno che diventa Realtà sta crescendo. We Love Football crede e sostiene con passione la GenerazioneF.

Unisciti a noi se ami il calcio!

Grow with us! Sul canale Youtube “We Love Football Channel” gli highlights e le interviste video. Iscriviti al nostro canale Youtube We Love Football Channel

 

Banner-we-love-football-2020

 

Sei un familiare di un giovane calciatore? Iscriviti qui per ricevere consigli utili, formazione, sconti e proposte di Experience legate al mondo del calcio : https://welovefootballexperience.gr8.com

www.welovefootball.eu
info@welovefootball.eu
Tel. 0510402349.

 

– Follow us on social media –

 

Facebook :

https://www.facebook.com/WeLoveFootballOP

Instagram :

https://www.instagram.com/welovefootballinternational/
 

Quando hai 14 anni e il calcio è la tua vita

Quando hai 14 anni e il calcio è la tua vita

La forza dei progetti e degli eventi organizzati per i giovani sono le loro storie, le loro passioni, la fiamma che arde quando hai 14 anni e il calcio è la tua vita.

I sorrisi sui volti degli atleti che vivono in prima persona il Mondo di We Love Football a Bologna è “quel carburante” che spinge professionisti come noi a lavorare sodo per migliore il settore giovanile del calcio italiano. 

In occasione della quarta edizione del torneo che ogni anno anima lo Stadio Dall’Ara nella settimana di Pasqua, abbiamo conosciuto tante famiglie fatte di genitori, fratelli, zii, amici e anche nonni che sulle tribune tifavano i giovani calciatori in campo. Durante la finale femminile tra Brescia e Udinese abbiamo avuto il grande piacere di parlare con la nonna dell’attaccante Siria. Sventolava con grinta un’enorme bandiera del Brescia e urlava forte per la sua nipotina. Una vera forza della Natura! 

Ci ha ispirato e ricordato quanti sacrifici familiari e quanti passi ci siano nel cammino di ogni ragazza/o che si allena a diventare un calciatore professionista.

Questa è la vita di Siria, raccontata brevemente da lei stessa, ma potrebbero essere anche le tue parole. Leggi insieme a noi come nasce un talento.

Mi chiamo Siria Menassi, ho 14 anni e gioco nel Brescia Calcio Femminile come attaccante.
La mia passione per questo sport è iniziata quando avevo tre anni, tanto che ho continuato tantissimo ad insistere con mia madre per mandarmi a provare in una squadra. Purtroppo, però, mia madre aveva paura che io mi facessi male perché ero molto piccola, esile anche come corporatura.
Finalmente, dopo tante insistenze, un bel giorno iniziai ad allenarmi nel Brescia Calcio all’età di 5 anni.
Dopo un anno di soli allenamenti per comodità andai a giocare nella squadra maschile del mio paese, Monte Isola. Nel frattempo i dirigenti del Brescia e del Mozzanica contattarono più volte mia madre perché mi volevano nella loro rosa.
Quando ero in prima media ritornai a giocare dove tutto era iniziato e da allora vesto i colori bianco blu nel corpo e nel cuore.

Questo sport é la mia vita e spero che possa diventare un lavoro in futuro.


Ho partecipato all’edizione del 2019 del torneo internazionale di calcio giovanile We Love Football, vincendo il primo premio con la mia squadra e ottenendo anche il premio come miglior attaccante.
Quest’esperienza mi é piaciuta tantissimo e spero di riviverla.

SIRIA

https://www.instagram.com/p/B3rUBjLn1gh/

https://www.instagram.com/p/Bs5VrvjBALY/

 

Se anche tu stai vivendo esperienze simili a quelle di Siria, o conosci altre anime del calcio che hanno un percorso interessante da comunicare, scrivici! Raccontaci la tua storia e presto ci saranno delle grosse novità.

 

 

 

La nuova generazione dei giovani calciatori, dei campioni del futuro, del Sogno che diventa Realtà sta crescendo. We Love Football crede e sostiene con passione la GenerazioneF.

Unisciti a noi!

 

Ami il calcio? Grow with us! Sul canale Youtube “We Love Football Channel” gli highlights e le interviste video. Iscriviti al nostro canale Youtube We Love Football Channel

 

Sei un familiare di un giovane calciatore? Iscriviti qui per ricevere consigli utili, formazione, sconti e proposte di Experience legate al mondo del calcio : https://welovefootballexperience.gr8.com

www.welovefootball.eu
info@welovefootball.eu
Tel. 0510402349.

 

– Follow us on social media –

 

Facebook :

https://www.facebook.com/WeLoveFootballOP

Instagram :

https://www.instagram.com/welovefootballinternational/
 

“We Love Football” si tinge di rosa con il torneo femminile

La terza edizione del torneo internazionale under 15, in programma dal 28 marzo al 2 aprile, si arricchisce di un nuovo capitolo tutto italiano: otto squadre giovanili femminili si sfideranno per contendersi il titolo. E la formula “concentrata” della competizione promette spettacolo   

Otto squadre femminili, tutte italiane, in lotta per il titolo. E’ questa una delle grandi novità dell’edizione 2018 di “We Love Football”, torneo internazionale giovanile under 15 che dal 28 marzo al 2 aprile torna protagonista a Bologna. La kermesse sportiva ideata dall’ex bandiera rossoblù Marco De Marchi, giunta al terzo giro di boa, si è infatti arricchita di un bel numero di “quote rosa”, passando dal torneo a tre squadre dell’anno scorso a quello a otto di quest’anno. Oltre alle 16 formazioni professionistiche maschili giunte da tutto il mondo (otto le nazioni coinvolte con la partecipazione di alcuni tra i più prestigiosi club internazionali), ci sarà dunque un nutrito gruppo di ragazze pronte a darsi battaglia sul campo per mettere in mostra le proprie qualità e la loro grande passione per il calcio.

Il torneo femminile, a differenza di quello maschile che si svilupperà nell’arco di sei giorni durante la settimana pasquale, prevede una formula “concentrata” che promette spettacolo. Il 29 marzo, a partire dalle ore 12, le millennials di Bologna, Cesena, Inter, Roma, Udinese, Venezia Women e Verona si sfideranno sui campi in erba artificiale del centro sportivo “Enrico Filippetti” di Zola Predosa dando vita a dodici avvincenti partite. Suddivise in due gironi da quattro, ogni squadra disputerà tre gare nel giro di poche ore: la prima classificata di ogni raggruppamento guadagnerà il pass per la finalissima, in programma il 2 aprile (ore 9.30) al “Renato Dall’Ara”. Un premio per queste piccole campionesse del futuro, che così potranno assaporare probabilmente per la prima volta l’emozione di giocare in uno stadio vero e proprio.

A difendere il titolo 2017 sarà il Bologna, ancora una volta guidato da Daniela Tavalazzi. Ma il compito delle rossoblù, che l’anno scorso dominarono il triangolare con Cesena e Sassuolo chiudendo imbattute con 20 gol fatti e appena 1 subito, si presenta tutt’altro che semplice. “We Love football è una grande opportunità – spiega Daniela Tavalazzi, responsabile del settore femminile del Bologna – perché permette alle nostre ragazze di dimostrare il proprio valore di fronte a una platea internazionale. Inoltre, giocare a Bologna rappresentando i colori della mia città è uno stimolo in più, così come il fatto che quest’anno il torneo comprenda otto squadre. Chissà, magari nel 2019 verranno anche il Barcellona e il Real Madrid, sarebbe bello potersi confrontare con realtà di alto livello mondiale. Noi, comunque, anche quest’anno proveremo a dire la nostra, fermo restando che gli obiettivi, in ambito giovanile, sono la crescita e la formazione delle ragazze”.

 

GIRONE A

Bologna Femminile, Cesena, Inter, Venezia Women

 

GIRONE B

Perugia, Roma, Udinese, Verona

 

Guarda il video challenge del Bologna Fc Femminile.

Leggi il Calendario con il programma di tutte le partite del 2018

Seguici sui nostri canali Social e commenta, su Facebook, Instagram e Youtube

Ingresso libero per ragazzi e ragazze sotto i 18 anni di età.

Info e biglietti :

I biglietti per le Qualificazioni e i Quarti di Finale sono disponibili rispettivamente presso gli Stadi G.Negrini di Castenaso (BO), A.Biavati di Bologna, il Centro Sportivo A.S.D. Polisportiva Monte San Pietro (BO) e Centro Sportivo E. Filippetti di Zola Predosa (BO) . I biglietti per le Semifinali e la Finale sono disponibili in prevendita sul circuito Vivaticket e presso lo Stadio Renato Dall’Ara i giorni di manifestazione.

info@welovefootball.eu

Tel. +39 051 0402349