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Tutto mercato web news con De Marchi Youtube

Quattro chiacchiere con De Marchi in Live Streaming 

Stiamo lentamente tornando a vivere una vita fuori dalle nostre mura domestiche, ognuno di noi con le proprie riflessioni e aspettative per un futuro da ricostruire.
Ci siamo fermati e abbiamo riscoperto passioni, attività, arti manuali, ma soprattutto ci siamo adattati ai nuovi strumenti di “socializzazione digitale” e grazie alle dirette live sui social, ai webinar e ai nuovi – sempre più diffusi – format video online, abbiamo incontrato tanti vecchi amici, compagni di vita, e di progetti professionali.
 
Il nostro Presidente, Marco Antonio De Marchi, nelle ultime settimane è stato invitato a partecipare a numerosi dibattiti e momenti di condivisione e di dialogo con altri protagonisti del calcio nazionale ed internazionale, giornalisti e anche tanti giovanissimi amici che si trovano in ospedale a Bologna.
 
Vogliamo ricominciare con questi video collettivi, romperemo il silenzio con la forza delle parole e divulgheremo speranza e sane emozioni a tutti coloro che ci seguono e supportano da tanti anni.
 
Abbiamo selezionato per voi alcuni live streaming video con Marco, che sono disponibili sul web. Questi contenuti potrebbero ispirarvi, o semplicemente farvi compagnia in questa nuova fase di vita.


Vi aspettiamo per la prossima intervista del Presidente di We Love Football, in diretta Live su Facebook SABATO 23 MAGGIO alle ore 17:00, all’interno del Format di TuttoSportTaranto.com : Segui la diretta qui.

Che le vostre giornate siano serene. Buona visione!
 
il calcio scozzese con De Marchi

 

 

 

 

 



IL CALCIO SCOZZESE

Una simpatica video intervista di De Marchi sul canale Youtube del gruppo “Il Calcio Scozzese” Guarda qui

 

Morello Football School Live

 

 

 

 

 

 

 

 

 

MORELLO FOOTBALL SCHOOL LIVE

 
Format Live su Facebook martedì 12 Maggio ore 21.00.
Gli ospiti della serata sono due ex calciatori della indimenticabile cavalcata verso la promozione in serie A del Bologna 95′-96′, nonchè compagni di squadra e grandi amici di Dario Morello.
Il calcio è fatto di emozioni…vivile con noi! Guarda qui.
 

Tutto mercato web news con De Marchi Youtube

 

 

 

 

 

 

 

TUTTO MERCATO WEB SU YOUTUBE

In collegamento nel format TMW News: “L’insegnamento della Bundesliga. Il Milan e la Coppa Campioni di 26 anni fa”. Guarda la puntata completa su Youtube qui.

 

Bimbo Tu Live con De Marchi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

VIDEO MESSAGGIO BIMBOTU

 
Marco mostra alcune foto storiche e racconta aneddoti del suo passato calcistico per Bimbo Tu Live, online da martedì 12 maggio ore 16:00 su Facebook. Il Format è nato in seguito all’emergenza Coronavirus per continuare a stare accanto ai bambini malati (ma anche a tutte le famiglie) portando nelle loro case le attività ludico ricreative e di intrattenimento che i volontari di Bimbo Tu portavano tutti i giorni nei reparti pediatrici dell’ospedale Bellaria, fino a prima che scoppiasse l’emergenza sanitaria.
Lo scopo è continuare a stargli accanto e ad essere un punto di riferimento per loro anche in questo momento di lontananza forzata.
C’è anche una raccolta fondi per acquistare macchinari e dispositivi per i reparti Covid del Bellaria. Guarda qui
 
 
🎬 Guarda i nostri video sul canale Youtube ufficiale We Love Football Channel, e segui il nostro blog.
 
 
ETICA – MENTE CALCIO 
Vivi il tuo sogno, #liveyourdream.
 

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BimboTu A Tu per Tu con...Marco De Marchi

BimboTu A Tu per Tu con…Marco De Marchi

 
In questo periodo di distanziamento sociale il nostro pensiero è stato vicino anche a quei piccoli pazienti dell’ospedale Bellaria di Bologna, che hanno vissuto le complicazioni dovute al Coronavirus nella loro – già difficile – lotta quotidiana contro la malattia.
 
Marco ha voluto portare un pò della sua “storia” e nostalgia con la sua personalissima favola moderna nel mondo del calcio.
In questo video messaggio De Marchi mostra alcune foto storiche e racconta aneddoti del suo passato calcistico all’interno del Format quotidiano Bimbo Tu Live, online da martedì 12 maggio ore 16:00 su Facebook.
Il Format video di Bimbo Tu è nato in seguito all’emergenza Coronavirus per continuare a stare accanto ai bambini malati (ma anche a tutte le famiglie) portando nelle loro case le attività ludico ricreative e di intrattenimento che i volontari di Bimbo Tu portavano tutti i giorni nei reparti pediatrici dell’ospedale Bellaria, fino a prima che scoppiasse l’emergenza sanitaria.
Lo scopo è continuare a stargli accanto e ad essere un punto di riferimento per loro anche in questo momento di lontananza forzata.

C’è anche una raccolta fondi per acquistare macchinari e dispositivi per i reparti Covid del Bellaria. Guarda qui
 

https://www.facebook.com/bimbotuonlus/videos/236645057604476/

 

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le-regole-della-fase2-del-calcio

Le regole della Fase 2 del calcio

È iniziata la Fase 2 anche per il calcio. Questo primo semaforo verde non significa che verrà dato anche il via libera agli allenamenti collettivi o alla ripresa del campionato di serie A, ma intanto questo lunedi anche il mondo del calcio entra nella fase 2, superando le resistenze del ministro Spadafora e di quanti nell’esecutivo erano contrari alla ripartenza.
E così il governo, per evitare di di essere preso in contropiede dalle ordinanze delle Regioni (che avevano dato l’ok agli allenamenti individuali anche per gli sport di squadra) ha dato il via libera alla ripresa degli allenamenti per le squadre di serie A.

Si riparte, dunque, ma in ordine sparso. Da oggi i centri sportivi dei 20 club possono tornare a ospitare le sedute individuali di calciatori finora costretti a sudare unicamente in casa, o al massimo in giardino o in garage.

Il Sassuolo è la prima squadra a riprendere gli allenamenti: i calciatori corrono da soli in campo. Sono però soltanto 8 le società che al momento hanno fissato una data per la ripartenza. Brescia, Cagliari, Fiorentina, Genoa, Lecce, Milan, Napoli, Sampdoria, Spal, Torino, Udinese e Verona non lo hanno ancora fatto: c’è chi deciderà a breve, c’è chi per iniziare aspetta un protocollo definitivo. E intanto dice ai propri giocatori di continuare ad allenarsi a casa, seguendo magari le videoistruzioni impartite via Zoom dai preparatori atletici.

I neroverdi emiliani hanno la facoltà e non l’obbligo di tornare a lavorare al Mapei Center senza però utilizzare spogliatoi, uffici e palestre e con l’appoggio non dello staff tecnico ma solo di un presidio sanitario di emergenza. Nel rispetto delle norme di distanziamento sociale, dal lunedì al venerdì sosterranno sedute individuali utilizzando tre campi. Presenti sei atleti all’ora, a disposizione di ciascuno una metà del campo. Arrivo in auto private e poi, a fine seduta, ritorno a casa per la doccia.

Stesse norme, più o meno, per le altre «ripresine». Domani, martedì 5, sono previsti i ritorni dell’Atalanta, del Bologna, dell’Inter e della Juventus che sta però ancora attendendo il rientro di nove suoi stranieri, poi costretti a due settimane di isolamento. Mercoledì toccherà a Lazio e Parma, giovedì alla Roma. Il tutto attendendo che proprio mercoledì la Merkel si esprima definitivamente sul via libera alle partite della Bundesliga. Una decisione che inevitabilmente peserà molto sul destino della Serie A.

Tutto può ancora succedere. Nel governo, come nell’opinione pubblica, i dubbi sono tanti. Una parte, guidata soprattuto dal ministro dello Sport, spinge per imitare la Francia, cioè staccare la spina a ogni ripartenza. Ma c’è anche una componente più morbida, soprattuto una parte del Pd, che invece spinge per una linea meno rigida. Chiudere il calcio, dicono, vuol dire dare una mazzata anche ad altri sport meno ricchi che però fruiscono del gettito fiscale versato dal pallone allo Stato.
Insomma, tutto s’intreccia: sicurezza, enormi interessi economici e funzione sociale del calcio in paese psicologicamente stremato.

E NEL RESTO D’EUROPA?

Anche all’estero si va in ordine sparso. In Germania, più orientata a una ripartenza, mentre si discute sul da farsi tre giocatori del Colonia sono stati trovati postivi al virus. In Inghilterra la Premier League sta cercando di concentrarsi sulla scelta degli stadi, in modo che siano lontani dai centri abitati e vicini ai ritiri delle squadre. A fine mese ripartiranno invece i campionati di Portogallo, Polonia e Danimarca.


Colpisce, soprattutto in Italia, l’assordante silenzio dei maggiori interessati: i giocatori. A parte qualche voce isolata, come quella di Damiano Tomasi, presidente dell’Associazione calciatori (poco propenso a una ripartenza) i big non si pronunciano, quasi in campo ci dovesse andare qualcun altro. E dire che molti di loro (Dybala è il caso più noto) sono stati colpiti dal virus.
Parlano di tutto, si fanno fotografare mentre giocano col cane o scherzano sui social, ma sulla cosa più importante, tacciono. 

Noi di We Love Football abbiamo riassunto in questo video grafico le modalità di rientro della Fase 2 del calcio per i Club che iniziano in queste ore, buona visione:

 

https://www.instagram.com/p/B_xLLOWHnD6/

 

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Gazzoni-Baggio

Caro Presidente Gazzoni Frascara

 

CARO PRESIDENTE GAZZONI FRASCARA

La notizia arriva nella chat.
Quella chat in cui, di solito, ci piace ricordare momenti passati con allegria e spensieratezza.
Quella chat che appartiene ad una pagina di storia a tinte rossoblu.
La mano che scrive la terribile notizia è quella del Mister… Ulivieri.
Di solito la sua mano riporta aneddoti simpatici, esilaranti, divertenti… ma questa volta no,purtroppo no…
A leggere quel messaggio ho fatto fatica. L’ho riletto una volta, due volte, tre volte…. forse perché speravo di essermi sbagliato.
In quel preciso istante il tempo, il mio tempo, si è fermato ed ho chiuso gli occhi, entrando in un mondo che appartiene solo a me, privato, profondo ed intimo, nel quale pochissimi possono accedere. Ed è così che i miei sentimenti hanno percorso il viaggio tra cuore e testa, come dei trenini elettrici impazziti che ruotavano intorno al mio corpo in un altalenarsi di emozioni e di ricordi.
Oggi è il momento di aprire una finestrella di questo mio mondo, a tratti introverso ed ermetico per ciò che riguarda la mia sfera personale, e far fuoriuscire ciò che provo di fronte a questa tristissima notizia.
Sarà il racconto del primo mattone sul quale il Grande Presidente costruì un Grande Bologna meritandosi gli incredibili successi di una straordinaria cavalcata vittoriosa.
Era il lontano 1993 quando, appena vinta la Coppa UEFA con la Juventus, mi arrivò, in piena estate, una telefonata inaspettata, ma allo stesso tempo piacevole dell’Avvocato Luca Cordero di Montezemolo: “Sai Marco, ti devo parlare di una cosa che credo possa essere molto importante per te e per il Bologna, che come sai è sprofondato in Serie C… mi dica Avvocato – dissi io, molto incuriosito -… Un mio Carissimo Amico, il Dottor Gazzoni Frascara, ha appena comprato il BolognaFc rilevandolo dal fallimento ed ha un Progetto serio ed ambizioso per tornare il prima possibile in serie A e avrebbe piacere di fare due chiacchiere con te…”
Lusingato, sorpreso ed anche un po’ imbarazzato gli diedi subito la mia disponibilità, e così iniziò la mia storia con un Grande Presidente.
Subito mi colpì la sua classe, il suo stile, il suo “silenzioso” Carisma. Cominciarono gli incontri, nella sua azienda, insieme al suo braccio destro, il Sig. Soverini, per capire come fare ad unire in quel momento due Mondi così distanti ma allo stesso tempo così vicini (Mondo Juventus in Serie A e Mondo Bologna in Serie C). Ricordo bene i miei 26 anni, quelli di un ragazzo pieno di entusiasmo. Ricordo quale fosse stato il mio passato a Bologna qualche anno prima nonchè il mio presente professionale in quel momento. Ma, per la prima volta, provavo a guardare in faccia il mio Futuro. La scintilla scoppiò quando il Presidente mi fece capire quanto potessi essere importante per Lui e per la Città in quel momento, investendomi così di una grande responsabilità e, di fatto, consegnandomi il timone della squadra dicendomi: “Caro De Marchi, ho bisogno di un Capitano, vero e determinato”. Questa cosa mi folgorò!
I miei occhi si incrociarono coi suoi e da lì partimmo per un’incredibile e fantastica avventura con un solo ed unico obiettivo: la Serie A!
Fu un viaggio pazzesco con un’escalation di passaggi, poche volte deludenti e tantissimi invece straordinari.
Ricordo inoltre con immenso affetto le nostre telefonate durante i primi due anni nei quali sembrava quasi impossibile arrivare alla meta.
La sua umiltà nel voler conoscere un mondo, quello del calcio, assai complicato. La sua vicinanza alla squadra, sempre ed in ogni istante ed il suo modo fine ed educato nel trasmettere quei valori che ormai sono quasi spariti del tutto mi avevano completamente abbagliato… e poi… e poi… e poi…
Caro Presidente, sarebbero ancora tantissimi gli episodi da raccontare e chissà forse lo farò più avanti o forse li conserverò nel mio cuore, così come le lacrime che, in questo momento mi stanno solcando il viso e non mi permettono di continuare a scrivere oltre. Ogni lacrima ha dentro di se immagini indistruttibili che vivranno nel tempo.
Il nostro presente è il frutto del nostro passato. Gli eventi mi spingono ad un costante confronto con quest’ultimo ed il ricordo che porterò sempre con me, sarà quello di aver incontrato nel mio cammino, una persona davvero Speciale.

Caro Presidente, i bolognesi la ricorderanno in eterno ed io con loro, come Colui che ha lasciato una traccia indelebile in tutti i nostri cuori.

Grazie, Grazie davvero Presidente.


Il Suo Capitano
#DEMA5

110 anni del Bologna

 

 

 

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il calcio ai tempi del Coronavirus

Il calcio ai tempi del Coronavirus

In tempi di pandemia mondiale da Covid-19 tutto è sospeso, destinato a cambiare, anche il calcio.

La scorsa settimana lo sport ha deciso in modo unanime di fermarsi, mentre questa settimana sarà quella delle riunioni per capire se e come ripartire. Tutto, ovviamente, subordinato allo sviluppo dell’emergenza. 

Sul web abbiamo visto e letto di tutto, dalle polemiche sui tamponi fatti ai calciatori alle video challenge lanciate sui social network dai calciatori rinchiusi nelle proprie abitazioni. Noi di We Love Football vogliamo dare spazio solo alle azioni positive, costruttive, a tutte le notizie che ci danno una speranza nell’animo umano e nella forza di ricominciare dopo questa quarantena, per questo vi raccontiamo qualche fatto vero di questi giorni.

Leo Messi in questo periodo di assoluta delicatezza in Europa e non solo, è sceso in campo in prima persona per dare una mano contro il COVID-19. Secondo quanto riporta AS.com, la Pulce ha donato un milione di euro, l’ammontare di tre giorni di stipendio, che saranno suddivisi fra l’ospedale Clinic de Barcelona e un’altra struttura in Argentina.

Cristiano Ronaldo, insieme al suo procuratore, Jorge Mendes, ha deciso di affiancare chi è in prima linea contro il coronavirus e ha effettuato una donazione del valore di un milione di euro a beneficio di due strutture ospedaliere di Lisbona e Porto. Grazie al contributo verranno realizzate due unità di terapia intensiva all’Ospedale di Santa Maria, a Lisbona, per un totale di 20 lette, dieci per unità.

Anche Romelu Lukaku ha dato il suo contributo per contrastare il Coronavirus. “L’Italia è un Paese incredibile, che ha fatto tante cose buone per me e la mia famiglia. Per questo io voglio aiutare questo Paese e fare una donazione di 100mila euro all’ospedale di San Raffaele“, ha spiegato il centravanti nerazzurro nel suo accorato messaggio.

L’attaccante belga dell’Inter ha aderito alla campagna del club, #TogetherAsATeam: lo stesso Daniele Rugani, primo calciatore italiano a risultare positivo al Coronavirus, ha effettuato una donazione. Il suo esempio è stato seguito da Leonardo Bonucci e la moglie Martina Maccari, che hanno versato 120mila euro.

Non mancano nemmeno iniziative trasversali, come quella dei tifosi della Lazio che hanno coinvolto il difensore del Milan Alessio Romagnoli per raccogliere fondi per l’ospedale di Civitavecchia.

I club di Serie A valutano il da farsi per affrontare la crisi economica legata all’emergenza Coronavirus. In particolare, tra le idee vi è quella di ridurre gli stipendi dei calciatori del 25%. Da concordare con il singolo tesserato.

Il presidente della Figc Gabriele Gravina ha parlato sulla possibile data di recupero del campionato di Serie A:

Una data oltre la quale è impossibile portare a termine la stagione? Dipende. L’Italia ha maggiore difficoltà nel recupero perché abbiamo 13 gare da recuperare e probabilmente si dovrà inserire le partite delle competizioni internazionali. Parlare di date non ha alcun senso. Dobbiamo essere consapevoli e coscienti che per definire il nostro campionato ci servono 45-60 giorni. Se ci vengono concessi il mese di luglio e quello di agosto, così come si sta orientando la Uefa e tutte le federzioni, potrebbe quello il periodo di riferimento. Al di là di come andrà a finire, ne parliamo perché è giusto farlo, ma dobbiamo concentrarci innanzitutto sul fatto che a partire dal campionato 20/21, il calcio possa ricominciare con entusiasmo e una nuova filosofia

Queste le ultimissime notizie ed aggiornamenti sul mondo del calcio:

L’attenzione di tutto il sistema calcistico internazionale è focalizzata su un solo tema: trovare il modo di concludere i tornei sospesi a causa dell’emergenza sanitaria in atto. A tal proposito è stata fissata oggi una nuova riunione fra UEFA, ECA e le varie leghe europee per trovare una soluzione che consenta il raggiungimento di tale obiettivo. La ripresa è considerata da praticamente tutti i club di Serie A una necessità anche finanziaria poiché, come riporta lo studio de La Gazzetta dello Sport, l’indebitamento complessivo delle 209 società della massima serie si attesta sui 2,5 miliardi di euro. Di questi circa 1,5 sono debiti nei confronti delle banche e degli istituti di factoring dai quali le società hanno già ottenuto (e quindi speso) gli anticipi di quei proventi televisivi che oggi sono a rischio proprio a causa dell’emergenza. Ecco perché, con un indebitamento così elevato, non riprendere il campionato rischierebbe di portare all’implosione del sistema.

Il presidente del CONI Giovanni Malagò, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera dove ha parlato anche della reazione del calcio italiano alla crisi per il Coronavirus: “Ho contatti frequenti con Gravina che ringrazio per gli aggiornamenti costanti. La Serie A è un mondo a parte, che ha situazioni economiche diverse da tutte le altre realtà. Giocherà la propria partita e io non posso far altro che rispettarla. Chiudere subito la stagione? Il calcio deve fare i conti con il virus. L’agenda la detta il Governo e al momento non ci sono certezze“.

Si terrà in giornata una riunione tra Lega di A, sindacato calciatori, allenatori e le altre leghe del calcio italiano, per valutare il futuro del nostro pallone. Sul tavolo il documento presentato alla FIGC e recepito con soddisfazione da Gravina che sarà girato al Ministro Spadafora. Saranno discusse tematiche come il taglio agli stipendi, le ipotesi per la ripresa delle attività e le altre tematiche legate al futuro del movimento calcio.

Non ci resta che aspettare a casa e organizzarci al meglio per la ripresa.

 

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Torneo We Love Football annullato

Torneo We Love Football 2020 rinviato

 

Gent.mi tutti,

in qualità di Presidente dell’Associazione di Promozione Sociale “ Amici di We Love Football” nonché ideatore del medesimo Torneo Internazionale di calcio maschile e femminile, sono a comunicarvi, seppur con immenso rammarico ed in totale sintonia con il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, che la Manifestazione organizzata a Bologna dall’8 al 13 aprile 2020


SARÀ RINVIATA A DATA DA DESTINARSI


A fronte di questo momento delicatissimo, tutte le manifestazioni e gli eventi Culturali e Sportivi sono stati annullati per il bene di tutta la comunità.


E’ stata una scelta veramente sofferta ma dettata soprattutto dal buonsenso.


Dopo aver analizzato attentamente tutte le criticità riguardo a questo momento complicato che ha “paralizzato” il Mondo intero, ho ritenuto indispensabile fermare temporaneamente il prosieguo dell’organizzazione che da mesi sta lavorando per rendere l’esperienza di tutti voi, come sempre, indimenticabile.


Ho ritenuto che non ci fossero alternative visto che per noi la cosa più importante è e rimane da sempre la tutela delle persone coinvolte a maggior ragione se si tratta di minorenni.


Il Presidente Bonaccini, in stretta collaborazione con il Governo Italiano, sta lavorando ininterrottamente per arginare nel migliore dei modi il fenomeno Corona-virus, facendo un lavoro straordinario del quale siamo davvero molto orgogliosi e che ci aggiornerà su quelle che saranno le misure cautelari da ottemperare nel prossimo futuro.


Tutti uniti e compatti, e soprattutto seguendo le precauzioni del caso, sono sicuro che al più presto potremo finalmente tornare alla vita normale.


In questi giorni ho avuto modo, con alcuni di voi, di condividere quanto accade, e sono lusingato nell’aver constatato il vostro grande spirito di collaborazione.


Al più presto, insieme a tutta la mia squadra, avrò modo di lavorare e pianificare il prossimo futuro tenendo conto della grande famiglia che siamo diventati in questi bellissimi 5 anni. We Love Football è anche questo. Una grande famiglia.


Che tutto possa risolversi al più presto per voi e per i vostri cari, e per tutte le persone in difficoltà che necessitano di un aiuto concreto. Per ora ci fermiamo e meditiamo.


Con affetto


Marco Antonio De Marchi
Presidente A.P.S. Amici di We Love Football

 

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Il Never give up di Schouten e la vita che può cambiare in un secondo

Il Never give up di Schouten e la vita che può cambiare in un secondo

Non riuscivo a camminare nemmeno con i miei amici per strada. Avevo 19 anni e sul più bello ho temuto di non poter più giocare a calcio.

Jerdy Schouten, centrocampista del Bologna Fc 1909, ha raccontato una toccante storia a “La Gazzetta dello Sport“: fu molto vicino a smettere con il calcio.

Il centrocampista olandese ha vissuto una vita non facile e ora sta rinascendo con i felsinei. Eletto giocatore del mese di gennaio dal Bologna, Schouten ha raccontato i momenti difficili vissuti.

Da piccolo venne bocciato tre volte ai provini con lo Sparta Rotterdam, poi quel problema fisico alle gambe: 

«Dopo quei problemi a tibia a polpaccio, il resto è una sciocchezza. Ho avuto paura di dover smettere, ho cercato risposte in sei ospedali diversi. E giravo, con l’appoggio della mia famiglia e degli amici. Faticavo anche ad andare a fare due passi con loro in città. Una tortura. Avevo 19 anni e sul più bello ho temuto di non poter più giocare a calcio. Poi il problema è stato scoperto, fra tibia e polpaccio: ho subìto due operazioni e sono stato fermo quasi un anno. Ero all’Ado e dalle giovanili dovevo passare alla prima squadra. Una botta. Andavo a far fisioterapia anche da solo, volevo riprendermi tutto. Ce l’ho fatta. Da allora la paura non so più cosa sia»

 

Il Never give up di Schouten e la vita che può cambiare in un secondo

 

Jerdy Schouten è un ragazzo allegro e sorridente, sa giocare bene e ha una vita da raccontare. Tecnico, solido, deciso, sguardo verticale: regista. E con un nome nato così: “Di Jordy ce ne erano già troppi, così i miei genitori hanno cambiato la vocale…”. Il ragazzo sa distinguersi.

Nella sua carriera sportiva non ha fatto sempre il regista, anche l’ala sinistra, il centravanti e il dieci: e faceva una marea di gol. Poi, al Telstar, lo hanno messo davanti alla difesa. Dopo un po’ disse al tecnico che voleva tornare a fare il 10. Non fu ascoltato. “Vedrai che ti piacerà” disse. Aveva ragione. Ma ora vorrebbe fare più gol”.

Ha imparato molto guardando Fabregas, un modello. Ma da un po’ di tempo ammira molto Busquets. De Roon? Sì, c’è qualcosa di lui in Jerdy: il senso della posizione, il capire dove va la palla e la gestione.

Il nuovo calciatore del Bologna deve molto a Mihajlovic, afferma entusiasta che il mister gli sta insegnando il “Never give up” e che la vita può cambiare in un secondo. 

Pregi e difetti, calcistici e non?
“Nel calcio: la calma e il voler essere perfetto. Nella vita, l’allegria e la testardaggine”.

Della grande Olanda adorava Bergkamp.

Se non avesse fatto il calciatore sarebbe certamente diventato un consulente finanziario: in matematica era fortissimo.

Perché scelse il Bologna?

Mi cercavano altre squadre ma quando incontrai i dirigenti la prima volta mi dissero esattamente ciò che poi ho trovato e che avrei voluto. Il prossimo Europeo? Manca troppo poco… L’Europa col Bologna? Giochiamo bene e cerchiamo di vincerne il più possibile: di paura non ne abbiamo…”.

 

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Quando hai 14 anni e il calcio è la tua vita

Quando hai 14 anni e il calcio è la tua vita

La forza dei progetti e degli eventi organizzati per i giovani sono le loro storie, le loro passioni, la fiamma che arde quando hai 14 anni e il calcio è la tua vita.

I sorrisi sui volti degli atleti che vivono in prima persona il Mondo di We Love Football a Bologna è “quel carburante” che spinge professionisti come noi a lavorare sodo per migliore il settore giovanile del calcio italiano. 

In occasione della quarta edizione del torneo che ogni anno anima lo Stadio Dall’Ara nella settimana di Pasqua, abbiamo conosciuto tante famiglie fatte di genitori, fratelli, zii, amici e anche nonni che sulle tribune tifavano i giovani calciatori in campo. Durante la finale femminile tra Brescia e Udinese abbiamo avuto il grande piacere di parlare con la nonna dell’attaccante Siria. Sventolava con grinta un’enorme bandiera del Brescia e urlava forte per la sua nipotina. Una vera forza della Natura! 

Ci ha ispirato e ricordato quanti sacrifici familiari e quanti passi ci siano nel cammino di ogni ragazza/o che si allena a diventare un calciatore professionista.

Questa è la vita di Siria, raccontata brevemente da lei stessa, ma potrebbero essere anche le tue parole. Leggi insieme a noi come nasce un talento.

Mi chiamo Siria Menassi, ho 14 anni e gioco nel Brescia Calcio Femminile come attaccante.
La mia passione per questo sport è iniziata quando avevo tre anni, tanto che ho continuato tantissimo ad insistere con mia madre per mandarmi a provare in una squadra. Purtroppo, però, mia madre aveva paura che io mi facessi male perché ero molto piccola, esile anche come corporatura.
Finalmente, dopo tante insistenze, un bel giorno iniziai ad allenarmi nel Brescia Calcio all’età di 5 anni.
Dopo un anno di soli allenamenti per comodità andai a giocare nella squadra maschile del mio paese, Monte Isola. Nel frattempo i dirigenti del Brescia e del Mozzanica contattarono più volte mia madre perché mi volevano nella loro rosa.
Quando ero in prima media ritornai a giocare dove tutto era iniziato e da allora vesto i colori bianco blu nel corpo e nel cuore.

Questo sport é la mia vita e spero che possa diventare un lavoro in futuro.


Ho partecipato all’edizione del 2019 del torneo internazionale di calcio giovanile We Love Football, vincendo il primo premio con la mia squadra e ottenendo anche il premio come miglior attaccante.
Quest’esperienza mi é piaciuta tantissimo e spero di riviverla.

SIRIA

https://www.instagram.com/p/B3rUBjLn1gh/

https://www.instagram.com/p/Bs5VrvjBALY/

 

Se anche tu stai vivendo esperienze simili a quelle di Siria, o conosci altre anime del calcio che hanno un percorso interessante da comunicare, scrivici! Raccontaci la tua storia e presto ci saranno delle grosse novità.

 

 

 

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dieta del vegano Smalling

La dieta del vegano Smalling che corre più di tutti

La cosa che mi ha spinto di più a diventare vegano è il benessere degli animali. Forse ho cominciato per gli aspetti legati alla salute, visto che mi riprendevo meglio dopo le partite. Poi ho visto alcuni documentari, ho letto dei libri… ho scoperto cose difficili da ignorare. Mia moglie non si aspettava che io diventassi vegano, ma quando ho cominciato a capire, il benessere degli animali è il fattore che mi ha spinto a dire: Ok, da oggi sarò vegano.

 

Queste sono le parole del calciatore Chris Smalling della As Roma, ma stanno cominciando ad essere riflessioni comuni in un numero sempre maggiore di sportivi professionisti che abbracciano questo tipo di alimentazione come la dieta del vegano Smalling.

Smalling, vegano integralista, ha raccontato di aver trovato subito un bistrot di cibo vegano a due passi da casa e un supermercato biologico nel sud di Roma,  ha rivelato inoltre che altri suoi ex compagni sono interessati alla dieta vegana. Uno in particolare? Lukaku, ma anche Lindelof.

Una volta a mensa l’opzione vegana non c’era proprio, o se c’era era relegata in un angolo della lavagna. Ora è su quella stessa lavagna, ha la lettera ‘V’ accanto ed è bello vedere come molte persone la scelgano, spesso il vassoio rimane quasi vuoto

 

LA DIETA DEL VEGANO CHRIS SMALLING

L’alimentazione del difensore prevede colazione tipo Porridge con yogurt vegetale, fiocchi d’avena integrale, frutta e frutta secca. A pranzo e a cena mangia riso integrale o pasta (non all’uovo), mentre i grassi vengono assimilati attraverso olio d’oliva o avocado. Le proteine, invece, attraverso tofu, seitan, legumi e prodotti vegan che per forma e fattezze ricordano alimenti di derivazione animale. Ovviamente a cena cambiano le quantità rispetto al pranzo, ma i prodotti utilizzati sono sostanzialmente questi. Per quanto riguarda il recupero post allenamento o sforzo vengono utilizzati integratori vegetali con certificazione vegana ed è stato lo stesso giocatore a partecipare al suo “menù speciale” attraverso alcuni consigli.

All’inizio il suo cambio di vita non è stato semplice, anche in Inghilterra, adesso invece le cose vanno bene e anche a Roma, città che offre mille opportunità, Smalling ha trovato i suoi posti di fiducia. 

 

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SPORTIVI VEGANI FAMOSI E LA LORO DIETA

Moltissimi sono gli atleti di fama internazionale le cui capacità atletiche e forma fisica hanno registrato positivi miglioramenti dopo il passaggio ad un’alimentazione vegana. Vediamone alcuni.

 

dieta del vegano Smalling
Patrik Baboumian

 

Patrik Baboumian – atleta di pesistica. Nel 2011, vinse il titolo tedesco di uomo più forte del mondo e subito dopo divenne vegano per motivazioni principalmente etiche. La sua alimentazione tipo predilige come proteine: latte di soia, proteine vegetali in polvere, tofu, noci varie e legumi; mentre come carboidrati assume riso, patate, avena, frutta e verdure in generale assunte anche come frullati, che permettono di assumere più calorie senza appesantire. Nel 2013 a Toronto ha stabilito il Guinness mondiale per aver sollevato 550Kg trasportandoli per 10mt, mentre nel 2015 ha battuto il suo record spostando 560Kg in soli 28 secondi.

 

dieta del vegano Smalling
Carl Lewis

 

Carl Lewis – il più grande velocista dell’era moderna. Nel 1990 Lewis decise di diventare vegano. Nel 1991, Lewis stabilì il record mondiale dei 100 metri in 9.86 secondi. Carl Lewis dichiarò che l’anno migliore nelle competizioni fu proprio quello in cui era passato ad una dieta vegan e che uno sportivo non ha bisogno di proteine animali per essere un atleta di successo. Il suo migliore carburante? Lenticchie, fagioli ed estratti di frutta e verdura freschi!

 

dieta del vegano Smalling
Venus e Serena Williams

 

Venus e Serena Williams  – le sorelle tenniste più conosciute al mondo. Nel 2011 dopo una stagione di infortuni e ritiri dalle partite, Venus annuncia pubblicamente di soffrire della sindrome di Sjögren, una malattia autoimmune molto debilitante che causa eccessiva stanchezza, dolore alle articolazioni, ai muscoli, secchezza oculare e della bocca, bronchiti croniche, problemi all’apparato digerente e tanto altro ancora. Tutto ciò la stava portando a rinunciare alla sua carriera di tennista. Su consiglio medico, Venus inizio un’alimentazione 100% vegetale e crudista (i cibi vengono preparati senza superare i 42°C) traendone da subito i benefici, migliorando notevolmente le sue abilità atletiche e la sua condizione di salute, sebbene la sua malattia non potrà mai regredire del tutto. La dieta vegan l’ha “rimessa in piedi” ed è così tornata a giocare ed in segno di vicinanza, anche la sorella Serena ha scelto nel 2012 di diventare vegan e ciò l’ha aiutata a vincere per ben 3 volte gli US Open. La dieta delle sorelle Williams prevede succhi ed estratti a base di erba di grano, frutta e verdura biologici ed ogni tanto si concedono cereali, pasta o pane integrali prima di una gara. Il piatto preferito delle due sorelle Williams è una pizza crudista con una base di anacardi ed aromi, una salsa di pomodorini e pomodori essiccati condita con un formaggio crudista a base di crema di sesamo, lievito alimentare, spezie ed aromi.

 

dieta del vegano Smalling
David Carter

 

David Carter – giocatore di football americano con ruolo di “defensive end” nella National Football League (NFL). È un atleta dalla struttura imponente e molto forte che ha sempre ingerito quantità industriali di carne, perché, gli spiegarono: “Più carne mangi, più sarai grosso ed inattaccabile”, uno dei primari obiettivi per i difensori di ruolo nel football americano. Già all’età di 25 anni però David iniziò a curarsi per problemi di pressione alta e neuropatie varie agli arti. Dopo aver visto il documentario sui diritti per gli animali “Forks over Knives” decise di diventare vegan, intenzionato anche a migliorare le sue condizioni fisiche. Fu così che nel 2014 eliminò la carne, per nutrirsi di legumi come fagioli, lenticchie, piselli ed arachidi, quinoa, banane e verdura. Ecco come si alimenta David in una giornata tipo:

– Colazione energetica con un frullato a base di banana, polvere di carrube, datteri, burro d’arachidi e latte di canapa, guarnito con cubetti di banana, cocco essiccato, semi di sesamo e arachidi croccanti;

– Pranzo a base di carboidrati e grassi buoni con tortillas di mais ripiene di lenticchie verdi piccanti, guarnite con salsa di avocado, pomodori e coriandolo;

– Cena: fagiolata alla texana super piccante e ricca di proteine;

– Snack a scelta tra edamame al vapore, fettine di mela con burro di mandorle o ananas con semi di zucca;

– l’aperitivo preferito da David? I nachos con cous cous, fagioli e “formaggio” di anacardi.

I risultati di questo cambio di alimentazione non tardarono ad arrivare per David che, nel giro di pochi mesi, sentì più energia, i suoi tempi di recupero post allenamento si abbreviarono ed ebbe più forza arrivando a sollevare 210Kg in panca piana. Inoltre tutte le infiammazioni, tendiniti, neuropatie e fatica muscolare cronica diventarono per lui solo un ricordo. 

L’elenco degli sportivi vegan è ancora lungo, ma a questo punto siamo curiosi di sapere voi cosa ne pensate?
Siete interessati ad approfondire meglio questo argomento e a ricevere consigli utili per una sana alimentazione, oppure avete adottato altre scelte e diete personali?
Raccontateci le vostre storie e presto ci saranno delle grosse novità.

 

 

 

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