Esordio da incorniciare per l’Italia nel mondiale femminile di calcio, le azzurre hanno superato la ben più quotata Australia nella prima partita del Gruppo C. La prestazione delle ragazze di Milena Bertolini ha emozionato il pubblico e smosso anche i bookmaker, che dopo ieri hanno rivalutato fortemente le possibilità dell’Italia nel torneo.
Cristiano Ronaldo? Ma va’, meglio Barbara Bonansea. È così, è tutto vero. Nella serrata sfida del telecomando, BB11 batte CR7. Altro che la domenica mi lasci sempre sola. Qui siamo al graffio profondo sulle sacre leggende del pallone. Perché nella sfida del telecomando, le ragazze mondiali che grazie a tecnica e talento hanno abbattuto le muscle girls australiane, rifilano un cappotto pure a Cristiano Ronaldo che vince la Nations League.
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La Nazionale azzurra femminile è tornata a giocare una Coppa del Mondo, la terza della propria storia, dopo venti anni: l’ultima partecipazione nel 1999.
Le donne nel calcio ci faranno vedere competizioni sempre più emozionanti. Noi di We Love Football lo sappiamo bene, è dal 2016 che cerchiamo di valorizzare il calcio femminile italiano e di ampliare il torneo nazionale giovanile che organizziamo ogni anno durante la settimana di Pasqua. Le azzurre crescono, giorno dopo giorno, mostrano una grinta senza eguali e hanno qualcosa da insegnare ai loro coetanei maschili.
«Mi sento un precursore, in cinque anni ci ho messo molto del mio. Abbiamo poggiato le prime pietre per far crescere il movimento, queste ragazze sono quasi tutte quelle che avevo io agli Europei» Antonio Cabrini
La corsa a chi si vuole prendere il merito di tutto ciò è molto affollata, ma noi di leonesse italiane ne abbiamo diverse e la loro storia spesso non è conosciuta.
Se fosse stata un uomo avrebbe vinto il Pallone d’Oro e firmato contratti milionari. E tutti i bambini d’Italia avrebbero il suo poster in camera. Parliamo di Carolina Morace : una fuoriclasse di uno sport ignorato e sminuito in Italia. Per la FIFA è una “legend” da invitare a tutti gli eventi più importanti, ma in Italia pochi ricordano le sue imprese perché il calcio in questo Paese sembra un gioco per soli uomini. Eppure Morace ha vinto dodici scudetti con otto squadre diverse, per undici volte consecutive è stata capocannoniere della Serie A e ha segnato 105 gol in 153 presenze con la Nazionale, tra cui quattro goal a Wembley contro l’Inghilterra, impresa mai riuscita neanche a un calciatore maschio.



Nel 1995 è stata premiata miglior calciatrice al mondo e nel 1999 è diventata la prima allenatrice donna di una squadra di calcio maschile professionistica, la Viterbese. E oggi che di anni ne ha 54, dopo una stagione sulla panchina del Milan donne sta commentando per SkySport il campionato mondiale di calcio femminile, iniziato il 6 giugno in Francia. Perché da quando ha esordito nel 1978 in serie A a soli 14 anni le cose sono cambiate.
Il movimento del calcio femminile sembra sempre più libero da pregiudizi e stereotipi, piace al pubblico e alle tv. Piano piano si avvicina agli altri Paesi del mondo dove ormai nessuno si stupisce per uno stadio pieno per ventidue ragazze che corrono dietro a un pallone.
Ora è bene far diventare sempre più femminile il calcio femminile, che ha la circolarità come base, il gesto tecnico, il coraggio, la sincerità delle donne, la loro generosità. L’errore sarebbe cercare di imitare gli uomini. Le donne hanno ordine, non tattiche, giocano per cercare la porta.
Non amano gestire le partite, amano vincerle.
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