Per il mondo del calcio la scorsa settimana è stata terribile. Oltre alla scomparsa di Emiliano Sala, in Brasile c’è stato un incendio nel centro sportivo delle giovanili del Flamengo. Dieci ragazzi hanno perso la vita, tutti fra i 14 e i 17 anni.
Appena è stata resa nota l’età delle vittime purtroppo abbiamo constatato che tra di loro alcuni avevano partecipato all’ultima edizione del nostro torneo We Love Football 2018. Nella terribile attesa, i nostri pensieri e le nostre preghiere sono stati rivolti ai ragazzi che erano ancora in pericolo di vita e alle famiglie di chi invece non ce l’ha fatta, giovani calciatori che erano lì per inseguire un sogno.
La tragedia è avvenuta venerdì mattina, è andato a fuoco il centro di allenamento del settore giovanile del Flamengo, a Rio de Janeiro. Hanno perso la vita nel rogo 10 ragazzi, di età compresa fra i 14 e i 17 anni e 3 sono stati i feriti, di cui uno in gravi condizioni. L’allarme è stato lanciato poco dopo le ore 8 italiane, erano le 5 a Rio. Sul posto i Vigili del Fuoco hanno cercato di domare l’incendio che ha colpito il centro sportivo “George Helal”, nel quartiere di Vargem Grand. La prima squadra ha sospeso subito l’allenamento e la gara di campionato contro il Fluminense.
Domenica a Rio de Janeiro si sono tenuti i funerali dei giovani calciatori che ci hanno lasciato. Una vera e propria marea umana ha preso parte alle esequie.
Un’incredibile folla rubronegra, tutta unita per dare l’ultimo saluto ai dieci ragazzi. Sognavano di diventare calciatori, invece sono stati protagonisti di un tragico destino.
Hundreds of Flamengo football fans in Brazil gather outside the club to pay their respects for the victims of the devastating fire that swept through the sleeping quarters of Flamengo’s academy pic.twitter.com/GG1INtJ7Eu
— TRT World Now (@TRTWorldNow) February 10, 2019
In segno di vicinanza e solidarietà alle famiglie delle vittime, e in memoria dei giovani calciatori, tutti i giocatori che hanno preso parte alle gare della quarta giornata di ritorno della Serie A sono scesi in campo con il lutto al braccio.
Il match a San Siro di Lucas Paquetà è stato molto particolare. Il centrocampista ha segnato il suo primo gol in maglia rossonera, sfruttando alla perfezione un cross di Calabria, tuttavia la mente era in Brasile e a quanto è successo ad alcuni giovani calciatori del Flamengo.
L’affetto che Paquetà ha ricevuto dal Flamengo è qualcosa di immenso, e dodici anni non si possono dimenticare in fretta. A tal proposito lo stesso giocatore ha voluto tributare un messaggio di cordoglio tramite Instagram: “La tristezza che ci lascia questa notizia è immensa. Ho passato 12 anni della mia vita vivendo quell’ambiente: il desiderio di diventare ragazzo dalle giovanili, sogni e traguardi interrotti da una tragedia a cui non riesco a credere! Auguro forza alla famiglia e agli amici, affinchè Dio possa confortare il cuore di ognuno! Preghiamo”.
Venerdì l’incendio era scoppiato nell’alloggio per i ragazzi delle giovanili, quelli che arrivano da altre città e che studiano e si allenano a spese del Flamengo. Le fiamme hanno devastato la struttura e quando i vigili del fuoco sono arrivati sul posto alle 5.17 del mattino, era già troppo tardi per i giovani, sorpresi dalle fiamme mentre dormivano.
Marco Antonio De Marchi scrive:
“In qualità di Presidente dell’Associazione “Amici di We Love Football” e come uomo, sono vicino più che mai a tutte le persone che sono state colpite da questa immane tragedia. Ospitare a Bologna centinaia di ragazzi e ragazze da tutto il Mondo, è per tutti noi un momento di grande condivisione di emozioni. Ogni ragazzo che si affaccia nel mondo di We Love Football diventa immediatamente parte integrante della nostra grande Famiglia. E di conseguenza rafforza un legame basato su sentimenti ed affetti. Apprendere ciò che è accaduto, ci provoca sconforto e dolore, tristezza ed impotenza. Sapere poi che alcuni di questi sfortunati ragazzi siano stati al torneo We Love Football lo scorso anno, fa aumentare la commozione e la rabbia per la crudeltà che a volte la vita ci riserva. Ci resta solo una preghiera affinché questi Angeli, che sono volati in Cielo, possano riposare in pace ed illuminare il Cielo con la loro stella. Non vi dimenticheremo mai.”
Vogliamo ricordare con grande affetto soprattutto Christian Esmerio Candido, 15 anni, portiere anche delle nazionali brasiliane giovanili, che abbiamo potuto conoscere e apprezzare durante il torneo internazionale di calcio giovanile under 15 We Love Football del 2018 a Bologna. Il suo sguardo gentile rimane nei nostri cuori.



Tra le vittime anche Athila Paixao, Vitor Isaias, Pablo Henrique da Silva Matos, di 14 anni, Arthur Vinicius de Barros Silva Freitas, che avrebbe compiuto 15 anni tra pochi giorni, Jorge Eduardo Santos, Samuel Thomas Rosa, Gedson Santos, Rykelmo de Souza Viana, e Bernardo Pisetta, 14 anni, brasiliano a tutti gli effetti, ma di chiare origini trentine, come il cognome lascia capire. Il trisnonno era tra quelle trecento persone che lasciarono Fornace per trasferirsi in Brasile. Pisetta era annoverato tra i giovani più brillanti e promettenti del panorama calcistico brasiliano. La stampa sportiva lo aveva già accostato a quel Danilo Padilha, portiere della Chapecoense morto poche ore dopo l’incidente aereo del 28 novembre 2016, quando la squadra si stava recando in Colombia per giocare la finale di Coppa Americana contro l’Atletico National. Bernardo ha dovuto condividere con il suo mito calcistico anche una morte prematura.
Tre i feriti gravi, uno gravissimo: si tratta di Jonathan Cruz Ventura, 15 anni, che ha ustioni sul 35% del corpo. Feriti in modo serio anche Cauan Emanuel Gomes Nunes, 14 anni, e Francisco Diogo Bento Alves, 15 anni.
Tutti ragazzi che sognavano di diventare giocatori professionisti con la maglia rossonera del “Fla”.
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