Filippo Galli

Filippo Galli

 

19 maggio 1963

Senza la relazione
non esiste apprendimento e
dove non c’è apprendimento,
non c’è crescita!.

      L’INTERVISTA

I MIEI PRIMI 15 ANNI

Raccontaci il tuo amore per lo Sport

La passione per lo sport è nata sin da piccolo grazie all’influenza dei miei cugini e di una zia, appassionati di calcio, e, ai miei zii paterni che mi hanno però spinto a scegliere la ginnastica artistica come primo sport praticato.

La passione per il calcio quando è arrivata?

Come detto il calcio è sempre stato di casa. Spesso giocavo con bambini e ragazzi più grandi di me nei prati vicino a casa di un’altra zia, una figura che non potrò mai dimenticare e che mi ha sempre sostenuto quando ero piccolo.

Come hai iniziato?

Ho cominciato a giocare nella squadra di Villasanta, la C.O.S.O.V., il paese in cui abitavo, vicino a Monza, all’eta’ di 13 anni.

I tuoi giocatori preferiti?

Ho giocato con e contro tantissimi campioni. Tra i miei compagni non posso fare torto a nessuno, tra gli avversari dico : Maradona, Zico, Rumenigge, Vialli, ed anche qui ne dimentico molti!

Quando hai capito che “la cosa stava diventando seria” ?

Quando al termine del percorso al Settore Giovanile del Milan, iniziato a 16 anni, sono andato in prestito al Pescara e con i miei nuovi compagni abbiamo vinto il Campionato di serie C. Il Milan mi ha voluto di nuovo con se’ e cosi’ e’ cominciata la mia carriera. Fino ad allora la priorità era la scuola e l’obiettivo lavorare con papa’.

Il momento più bello, indimenticabile?

Sono tanti, tutti legati ad emozioni incredibili, se devo scegliere, scelgo la vittoria della Champion’s League battendo il Barcellona 4-0, ad Atene nel 1994

La delusione più cocente?

A memoria, la sconfitta in finale di Coppa Italia nella gara di ritorno a S. Siro contro la Juventus, di cui non ricordo l’anno!

Cosa ti ha dato il calcio per la tua vita?

Il calcio mi ha dato sempre nuovi stimoli, nuovi obiettivi da raggiungere. In particolare, negli ultimi anni, nel ruolo che ricopro, la curiosità di conoscere.

Come lo vivi oggi?

Sono tifoso milanista ma cerco di vivere il calcio in modo curioso, cercando di capire cosa c’e’ dietro ad una partita di Montella piuttosto che di Sarri, Ancelotti, Guardiola, Bielsa e tutti quei tecnici che danno un certo tipo di impronta alle loro squadre.

Oggi che fai nella vita?

Quella che e’ iniziata è la mia nona stagione di responsabile del Settore Giovanile dell’A.C. Milan.

Un consiglio ai quindicenni di oggi?

Terreno molto delicato! Direi loro e ai loro genitori di aiutarli a vivere il calcio con passione e curiosità.
Tutti noi, inteso come le figure adulte che a diverso titolo concorrono al processo di formazione dei giovani calciatori, dobbiamo avere un forte senso di responsabilità.

WLF generazione F, che ne pensi?

Credo che qualsiasi iniziativa che favorisca il confronto e le relazioni sia da elogiare. Soprattutto quando parliamo di giovani perchè sono convinto che senza la relazione e una rete di relazioni non vi sia apprendimento e, dove non c’è apprendimento, non c’è crescita!


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