Davide Nicola

Davide Nicola

 

5 marzo 1973

Non ho mai avuto idoli…
ma sia ieri che oggi apprezzo tutti gli atleti
che dimostrano passione e intelligenza nello sport

      L’INTERVISTA

I MIEI PRIMI 15 ANNI

Raccontaci il tuo amore per lo Sport

Il mio amore per lo sport è dovuto alla consapevolezza che esso è l’attività educativa per eccellenza, perché  ci permette di raggiungere la maturità con leggerezza, piacere e soddisfazione, attraverso una continua sfida con se stessi ci permette di misurarci risolvendo molte problematiche che incontreremo durante il nostro percorso di maturazione… raggiungendo la nostra consapevolezza di uomini.

Nello sport, più importante del risultato è il percorso che ci porta a raggiungerlo.

L’alpinista potrebbe conquistare la vetta in elicottero, ma la sua soddisfazione sta nella scalata, nei rischi corsi e superati, nella fatica vinta, nei problemi risolti e alla fine, nella gioia d’osservare dalla cima il percorso fatto e il mondo che ora si trova ai suoi piedi. Non è importante ciò che facciamo, ma come lo facciamo.

Nello sport c’è tutta l’imprevedibilità che riserva la vita… se si accettano l’imprevedibilità  e le difficoltà che riserva lo sport …si imparano valori determinanti per raggiungere l’equilibrio psico-fisico necessario a far di noi uomini migliori.

La passione per il calcio quando è arrivata?

A 9 anni quando un compagno di classe mi chiese di andare a giocare a calcio con la squadra del paese… siccome io facevo atletica, mio padre e mia madre per timore di sapermi in giro a correre per il paese mi portarono al campo … feci il primo allenamento e mi piacque subito; soprattutto  dimostrai di essere portato per il nuovo sport … quindi all’età di 13 anni abbandonai l’atletica per dedicarmi solo al calcio.

Come hai iniziato?

Nella squadra del mio paese: il vigone.

Quando hai capito che la cosa stava diventando seria?

Al secondo anno di serie B ad Ancona quando vedevo che stavo giocando e poteva diventare un lavoro … stavo guadagnando ciò che mia madre avrebbe guadagnato in 30 anni di lavoro… economicamente se avessi saputo gestirmi bene avrei potuto risparmiare qualcosa per il mio futuro.

chiesi a mia madre di gestirmi i guadagni, lei mi obbligò insieme a mio padre a comprarmi un appartamento… dandomi per tre anni uno stipendio mensile fisso.

I tuoi giocatori preferiti?

Non ho mai avuto idoli… ma sia ieri che oggi apprezzo tutti gli atleti che dimostrano passione e intelligenza nello sport che rappresentano, non cedendo alle superficialità che nasconde   

La notorietà …ma veicolando messaggi sociali costruttivi.

Il momento più bello, indimenticabile?

Tutti quelli in cui ho raggiunto degli obiettivi e anche quelli in cui ci sono arrivato vicino… ( ancona, Genoa, Pescara Ternana, promozioni perse per un nonnulla) quando smisi di giocare e mi voltai per vedere cosa avevo realizzato.

La delusione più cocente?

La retrocessione quasi da spettatore dell’anno in cui giocavo a Ravenna, città e gente meravigliosa, ma fu l’unico posto a livello professionale in cui non mi sentii a mio agio.

Cosa ti ha dato il calcio per la tua vita?

La possibilità di essere un vero cittadino italiano  di conoscere molte realtà, posso dire con orgoglio di conoscere l’Italia  non ragionando per luoghi comuni, di fare un lavoro che è una passione e di essere libero il giusto economicamente, di sfruttare un po di popolarità per aiutare anche altre persone ma soprattutto di fare uno sport semplicemente magnifico.

Come lo vivi oggi?

Con dedizione, responsabilità, più consapevolezza per cui ancora più passione… e con la serenità e la perseveranza di concentrarmi oltreché sugli obiettivi … sul percorso necessario a raggiungerli.
Gustandomi il tutto, con il distacco necessario al fatto che tutto serve durante il percorso, ho imparato che non ci sono cose solo positive o solo negative, ogni evento.

Oggi che fai nella vita?

L’allenatore di calcio

Un consiglio ai quindicenni di oggi?

La parola consiglio non mi fa impazzire … Fabrizio de andrè  diceva che: si sa che la gente da buoni consigli se non può più dare il cattivo esempio… direi che ognuno di noi può solo condividere mettendo a disposizione la propria esperienza di vita , per stimolare delle riflessioni. 

Per cui io posso dire che per me la cosa più importante per un giovane ed in generale di ogni persona, è quella di utilizzare parte del proprio tempo per conoscersi… ed è un processo che richiede tempo ma ci fa avvicinare più velocemente a scoprire la nostra unicità in modo da sviluppare il nostro massimo potenziale… spesso una persona tarda a maturare e a trovare la propria strada perché spende troppo tempo ad inseguire i sogni che gli altri costruiscono per noi.

Oggi ci sono professionisti in grado di aiutare il giovane in questo percorso , esistono modelli veri da poter seguire e la conoscenza da acquisire è a disposizione di tutti più facilmente, sperimentare le proprie attitudini senza incorrere nella paura di sentirsi frustrati se ciò che si pensava di noi stessi non corrisponde alla realtà dei fatti … ognuno di noi è nato con dei talenti, ecco, impiegate il tempo per scoprirli circondandovi delle persone che vi possano aiutare a farlo, una volta trovata la strada… perseverare con dedizione, non esistono scorciatoie, formule magiche, solo quello che impariamo di noi stessi e la conoscenza dei mezzi per realizzare le nostre idee, la vita può anche farci prendere una strada diametralmente opposta ma credo che se si ascolta il proprio cuore seguendo le proprie inclinazioni, durante il percorso troveremo i segnali e gli incontri giusti per realizzarci.

WLF generazione F, che ne pensi?

Penso sia una grande idea, costruttiva piena di buoni propositi, dedica tempo al giovane senza giudicarlo.


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