Denis Tonucci

Denis Tonucci

 

6 Settembre 1988

Il mio amore per lo sport
è difficile da descrivere.
Per me è vita
è un modo di essere.

      L’INTERVISTA

I MIEI PRIMI 15 ANNI

Raccontaci il tuo amore per lo Sport

Il mio amore per lo sport è difficile da descrivere. Quello che vi posso dire che per me è vita, è un modo di essere, uno stile di vita.
Sinceramente non saprei come fare senza, tantomeno riesco ad immaginare la mia vita senza il calcio.
Devo solo ringraziare lo sport che oggi è fonte di felicità e sostentamento.

La passione per il calcio quando è arrivata?

La mia passione per il calcio è arrivata molto presto, all’età di 5 anni. Ogni giorno andavo a guardare dietro una rete di recinzione dei ragazzi più grandi allenarsi, giocare, divertirsi.
Ma il motore di tutto è stato mio padre che mi ha trasmesso la sua passione per questo sport.

Come hai iniziato?

Il mio inizio è stato molto particolare.
Praticavo un altro sport , il pattinaggio artistico (che c’entra? vi domanderete).
Lo facevo perché avendo una sorella più grande di me che lo praticava, volevo essere all’altezza e fare tutto ciò che faceva lei.
Ma qui la fortuna mi ha sorriso: proprio di fianco alla pista di pattinaggio c’era un campo da calcio. Ogni giorno provavo a mettermi i pattini ma poi restavo estasiato ad osservare i ragazzi che si divertivano a correre dietro a quel “pallone”.
Mio padre, che ci vedeva lontano, un giorno mi disse “Danis guarda che se vuoi andare anche tu in quel campo…non c’è problema…cominciamo??? “

Vi devo dire la mia risposta?? Bene così tutto ebbe inizio. A Villa San Martino in provincia di Pesaro. I casi della vita…

I tuoi giocatori preferiti?

I miei giocatori preferiti: Fabio Cannavaro, sin dai tempi in cui giocava a Parma, dai lui ho preso ispirazione, è stato per me un esempio da seguire.

Poi stimo molto Barzagli che ammiro come giocatore ma soprattutto come uomo: ho letto parecchie sue interviste e quello che mi ha colpito è il fatto che in ogni sua frase noto un grande amore per il calcio, quello serio e pulito come piace anche a me.

Quando hai capito che “la cosa stava diventando seria” ?

Ho iniziato a capire che la cosa stava diventando seria quando a 9 anni fui acquistato dal Cesena squadra a 70 km di distanza da casa. Questo l’ho sempre considerato un segnale del destino in quanto fin dal primo giorno che indossai le scarpette da calcio tutti mi dissero che sarei andato a giocare proprio lì, nel Cesena.

Il momento più bello, indimenticabile?

Il momento più bello è senza dubbio stato l’esordio in serie B a 17 anni. Dopo lunghi anni di gavetta giovanile ecco il sogno di ogni calciatore.
Il giorno dell’esordio che ricordo ancora come se fosse avvenuto ieri.

La delusione più cocente?

La delusione più cocente fu nell’astate 2014.
Dopo aver disputato uno splendido campionato in Francia, pronto a fare un nuovo salto in avanti, rimasi senza squadra.
Provai per la prima volta una paura, quella paura che fino ad allora non avevo mai pensato si potesse provare.
La paura che tutto potesse finire in un attimo. Una sensazione che ancora sento dentro. Arrivai a sfiorare la depressione, mi sentivo scarico e privo di fiducia nel futuro.

I momenti più difficili però credo che siano importanti nella vita di ognuno per crescere.
Qui devo ringraziare la mia splendida moglie Alice, l’amore per i miei figli, e un procuratore di grande sensibilità che mi aiutarono a non mollare e a continuare a credere in me e nelle mie possibilità. Grazie a loro sono ritornato in pista e più maturo e più forte di prima.

Cosa ti ha dato il calcio per la tua vita?

Il calcio mi ha dato tanto e sono convinto che ancora mi darà. Questo sotto ogni punto di vista: emozioni, soddisfazioni , incontri, amicizie e perché no, spero mi riservi anche delle belle soddisfazioni anche dal lato economico 🙂

Come lo vivi oggi?

Oggi lo vivo onestamente come l’ho sempre vissuto.: in modo professionale come di più non si può.
Con un sorriso stampato in viso tutti i giorni, consapevole che si tratta si di un lavoro, ma del lavoro più bello del mondo, quello che tutti vorrebbero fare, quello che sognavo da bambino.

Oggi che fai nella vita?

Oggi faccio il calciatore, cerco di farlo sempre al meglio, ma prima di tutto sono un uomo, che fa il papà di due fantastiche bambine e marito di una moglie unica.
Potrebbe sembrare poco ma oggi sono molto felice di ciò.

Un consiglio ai quindicenni di oggi?

Un consiglio che posso dare ai 15enni di oggi è quello di fare sempre quello che pensiate sia il meglio per la vostra vita, fatelo al massimo sempre con dedizione e professionalità per non avere mai rimpianti e non arrivare un giorno a dire “se l’avessi fatto meglio forse…”

Date tutto quello che potete in modo che possiate sempre camminare a testa alta nello sport e nella vita.

WLF generazione F, che ne pensi?

Penso sia un’idea grandiosa, riunire così tante squadre internazionali importanti non è facile. Il fatto che questo torneo veda protagonista giocatori così giovani è formidabile. Sono ragazzi ora ma saranno il futuro , quelli che daranno vita al calcio di domani “UNO SPORT BELLISSIMO”.
Un grande attestato di stima a chi ha organizzato tutto questo.


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